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STATI UNITISi rifiutò di fare una torta per delle nozze gay, la Corte suprema gli dà ragione

04.06.18 - 17:29
Il pasticcere, cristiano credente, aveva fatto appello al Primo Emendamento e alla libertà di culto, il collegio: «Obiezioni di fede che devono essere tutelate»
Keystone
Si rifiutò di fare una torta per delle nozze gay, la Corte suprema gli dà ragione
Il pasticcere, cristiano credente, aveva fatto appello al Primo Emendamento e alla libertà di culto, il collegio: «Obiezioni di fede che devono essere tutelate»

WASHINGTON D.C. - La Corte suprema Usa ha dato ragione a Jack Phillips, un pasticcere cristiano del Colorado che nel 2012 si era rifiutato di fare una torta per le nozze di una coppia gay in nome del Primo Emendamento, e della sua fede.

Il collegio non ha deciso sulla questione più generale se un esercizio commerciale possa negare il proprio servizio agli omosessuali, ma si è limitato a cassare la sentenza della Commissione per i diritti umani del Colorado del 2014. Questa, in precedenza,  si era pronunciata contro l'uomo sostenendo che aveva violato la legge statale anti-discriminazione.

Sette giudici su nove - infatti -  gli hanno dato ragione, in quanto il rifiuto fu dettato dalla sua fede religiosa. Stando all'Alta Corte, la commissione del Colorado ha mostrato «evidente e inaccettabile ostilità nei confronti dei diritti religiosi» dell'uomo.

«La legge e la costituzione possono, e devono, proteggere le persone e le coppie omosessuali nell'esercizio dei loro diritti civili ma le obiezioni filosofiche e religiose al matrimonio fra due persone dello stesso sesso, sono comunque espressioni legate alla fede che devono pure essere tutelate», ha decretato la maggioranza.

Il caso di Phillips aveva attirato l'attenzione nazionale raccogliendo una certa simpatia dagli ambienti più conservatori così come dell'amministrazione Trump.
 
 

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