Cerca e trova immobili

ITALIABomba di Fano fatta brillare al largo, «è stato come un terremoto»

19.03.18 - 19:55
L'ordigno risalente alla seconda guerra mondiale era stato ritrovato il 13 marzo
Keystone
Bomba di Fano fatta brillare al largo, «è stato come un terremoto»
L'ordigno risalente alla seconda guerra mondiale era stato ritrovato il 13 marzo

FANO - Una colonna d'acqua alta come un palazzo di dieci piani e un'onda d'urto che ha fatto tremare diversi quartieri di Fano (Pesaro) come una scossa di terremoto. Gli effetti del brillamento dell'ordigno bellico Mk6 da 500 libbre a esplosione ritardata, rinvenuto durante scavi per realizzare una scolmatore a mare vicino alla spiaggia Sassonia, si sono sentiti anche a due miglia di distanza dal punto, al largo delle cose fanesi, dove gli artificieri del Gruppo Operativo Subacquei (Gos) della Marina militare lo hanno fatto brillare: un intervento durato quasi due ore e mezza, eseguito in condizioni di mare al limite.

« Possiamo solo immaginare - ha detto il sindaco Massimo Seri durante una conferenza stampa con il prefetto Carla Ciancarilli e il capitano Therry Trevisan del Gos - le conseguenze che ci sarebbero state se la bomba fosse scoppiata vicino alla spiaggia dov'è stata ritrovata».

Sono state ore di grande tensione, quelle dello scorso 13 marzo, dopo il riscontro, da parte degli artificieri del Genio Ferrovieri dell'Esercito, che l'ordigno di fabbricazione inglese risalente alla Seconda Guerra Mondiale era stato accidentalmente innescato e possedeva una spoletta ad armamento ritardato tale da farlo esplodere entro 144 ore. Per questo su consiglio degli artificieri anche della Marina, arrivati per l'occasione da Grado (Friuli-Venezia Giulia) dove stavano 'bonificando' un relitto austriaco, si era deciso di intervenire subito: per farlo erano state evacuate 23 mila persone tra cui pazienti del vicino ospedale Santa Croce e di alcune case di riposo. La delicatissima operazione di rimozione della bomba e di trasferimento in mare al largo di Fano, effettuata in sinergia tra Marina ed Esercito, era avvenuta prima dell'alba seguente.

Stamattina gli incursori della Marina, supportati dai pattugliatori della Guardia Costiera e del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza, hanno completato la messa in sicurezza, distruggendo l'ordigno. Undici i subacquei in azione nel corso di un'operazione articolata: prima lo scoppio di una piccola carica per 'spaventare' i pesci e farli allontanare da quello specchio di mare; poi il brillamento dell'ordigno sollevato dai 13 metri del fondale a circa sei, ancorato a un galleggiante. Dopo un breve conto alla rovescia, gli artificieri hanno innescato la microcarica a distanza facendo detonare l'ordigno carico di 200 kg di tritolo. La fontana d'acqua che si è alzata dall'esplosione si è potuta vedere anche da terra. Mentre le vibrazioni, ha ammesso il sindaco, "sono sembrate un terremoto". Una detonazione, ha spiegato il cap. Trevisan, preceduta dalle verifiche necessarie a non mettere in pericolo né infrastrutture marine né l'ecosistema nell'area in cui era interdetta ogni attività.

Nella zona, sia nel cantiere dov'era stata ritrovata la bomba sia nel porto dove presto dovranno essere dragati i fondali, ha assicurato il sindaco di Fano, verranno eseguiti i controlli per verificare che non vi siano altre 'sorprese'.
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE