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ISRAELENetanyahu non teme le indagini

02.03.18 - 18:27
In un video postato su Facebook il premier ha detto: «son certo che non ci sarà nulla»
Keystone
Netanyahu non teme le indagini
In un video postato su Facebook il premier ha detto: «son certo che non ci sarà nulla»

TEL AVIV - Cinque ore di interrogatorio per Benyamin Netanyahu nella nuova indagine della polizia per sospetta corruzione in connessione con il gigante delle comunicazioni israeliane Bezeq. Una nuova tegola sulla già complicata girandola di inchieste che coinvolgono il premier e sua moglie Sarah, anche lei impegnata oggi per cinque ore in una separata deposizione alla polizia nell'ambito della stessa inchiesta.

Ma il primo ministro in un video postato su Facebook ha ribadito la sua innocenza dicendosi «certo» che da questa nuova indagine «non verrà fuori nulla». Poi ha ringraziato «i milioni di cittadini israeliani che hanno espresso forte appoggio» nei suoi confronti, verso la moglie e la famiglia.

L'annunciato interrogatorio è cominciato poco prima delle 9 di questa mattina con le auto della polizia che hanno varcato l'ingresso della residenza ufficiale del premier. Nello stesso tempo la moglie Sarah si recava a Lod, nel centro di Israele, per deporre nella sede dell'unità anticorruzione della polizia Lehav 433.

L'inchiesta, definita Caso 4.000, affronta il sospetto che il premier e sua moglie abbiano chiesto al tycoon della Bezeq (la maggiore azienda di telecomunicazioni israeliana) Shaul Elovitch di garantirgli una «copertura di favore» da parte del sito di informazioni Walla controllato dalla stessa compagnia.

In cambio - secondo l'inchiesta - Netanyahu avrebbe istruito il ministero delle comunicazioni (di cui all'epoca aveva l'interim) di favorire la Bezeq. La polizia ha prove - secondo i media - che Elowitch, Sarah Netanyahu e Nir Hefetz, consigliere media della famiglia, abbiano chiesto ai dirigenti di Walla interventi sulla copertura giornalistica. L'ex direttore generale del ministero Shlomo Filber, diventato 'testimone di stato' ha fornito testimonianza sullo scambio di favori a livello ministeriale.

Ogni addebito è stato comunque respinto da Netanyahu il cui interrogatorio di oggi è stato il primo nell'ambito di questa nuova indagine. Altre inchieste coinvolgono il premier: il Caso 1.000 che riguarda il sospetto di corruzione per regali illeciti ricevuti da uomini di affari; il Caso 2000 su uno scambio di favori con l'editore del giornale Yediot Ahronot per una copertura più favorevole nei confronti della famiglia del primo ministro.

Per queste due indagini la polizia ha dato «raccomandazioni» alla magistratura di inquisire Netanyahu ed ora si attende la decisione del Procuratore Generale. C'e' poi il Caso 3.000 che concerne l'acquisto di sottomarini dalla Germania e lambisce il premier. Ed ora il caso 4.000 per cui si è svolto l'interrogatorio oggi. Fonti vicine a Netanyahu hanno anche fatto sapere a Canale 10 che il primo ministro «ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste» e che «si sente molto bene riguardo l'indagine».


 
 

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