Il 57enne Jeff Colyer potrebbe essere sfidato da 6 adolescenti
TOPEKA - L'assalto dei teenager alla poltrona da governatore. A novembre, in Kansas, si vota per scegliere la persona che deve guidare lo stato. Alla fine di gennaio, il 61enne repubblicano Sam Brownback si è dimesso da governatore per assumere l'incarico di ambasciatore degli Stati Uniti per la libertà religiosa nel mondo.
L'eredità è stata raccolta dal 57enne Jeff Colyer, che a novembre cercherà di conquistarsi il mandato. Tra i suoi potenziali rivali, grazie alle norme che regolano le elezioni, sono spuntati anche 6 adolescenti. Il Kansas, infatti, con Vermont e Massachusetts è uno dei 3 stati che non fissano un limite di età minimo per le candidature.
La nuova legge che impone un'età minima di 18 anni per presentare una candidatura infatti entrerà in vigore a gennaio 2019, dopo le prossime elezioni. Via libera, quindi, alla campagna dei ragazzini. Il primo a farsi avanti è stato Jack Bergeson: a 17 anni non può votare, ma può essere eletto.
«Posso essere troppo giovane per votare, ma non per vedere i problemi del Kansas che il governo dovrebbe risolvere e non sistema», scrive sul sito 'Jack Bergeson Governo 2018', tra rosso, blu e stelle. Il sito di un candidato 'vero', a prima vista.
«Come studente, punto ad introdurre cambiamenti all'istruzione e in tema di infrastrutture attraverso un semplice progetto di riforma fiscale. Sono un cittadino del Kansas e uno studente prima ancora che un politico, questo mi ha spinto a candidarmi. Voglio cambiare le cose per le persone che, come me, desiderano il meglio per il Kansas», aggiunge.
Il 17enne Tyler Ruzich si definisce «un repubblicano per la prossima generazione». È uno studente al terzo anno di un high school della Johnson County, è sempre stato coinvolto nello 'student government': «Sono seriamente preoccupato per il welfare del nostro stato e ho alcune idee per rendere il Kansas un posto migliore dove vivere, studiare e lavorare». E pazienza se, come tutti coloro che non hanno votato nelle elezioni del 2014, non potrà partecipare ai dibattiti organizzati dal partito.
Stessa età e stesse ambizioni per Ethan Randleas, che pone la libertà al centro della propria campagna: «Non dobbiamo mai smettere di combattere per la libertà! Votate Randleas per tenere lontani da Topeka e dal potere coloro che odiano la libertà e vorrebbero gestire la vostra vita», ha detto lanciando l'hashtag #Abetterkansas, 'un Kansas migliore'.
I social network sono lo strumento che i baby candidati utilizzano con disinvoltura. Il 16enne Joseph Tutera si presenta come rappresentante di «una nuova generazione» (#anewgeneration) e punta alla carica di governatore «per una ragione molto semplice: un politico è una persona che porta un contributo reale e costruttivo per far progredire l'economica di uno stato. Io voglio essere quella persona».
Sedici anni, potrebbe obiettare qualcuno, sono un po' pochi per puntare così in alto: «Se pensate che la mia età possa condizionare la mia capacità di governare, permettetemi di farvi una domanda: cosa ha fatto il governo per voi? Le tasse sono scese? I temi sociali a cui tenete sono stati affrontati? No, chi è al governo non ha fatto quello che serviva. Ecco perché mi candido».
Il 17enne Aaron Coleman, che dal proprio sito propone una citazione tradizionalmente ed erroneamente attribuita a Voltaire - la celeberrima 'Non sono d'accordo con la tua opinione ma darei la vita per permetterti di esprimerla' - tiene a chiarire che non è un complottista: repubblicani e democratici, però, fanno affari con la 'war machine'.
Ecco perché la priorità è «smantellare l'apparato militare. Spendiamo il 56% del nostro budget per le forze armate. Troppo». Se fosse un post su Facebook, a Donald Trump - che ha appena firmato il bilancio con stanziamenti più ricchi per la Difesa - non piacerebbe questo elemento. Bisognerebbe capire, poi, come farebbe il giovane Aaron a conciliare il programma con l'ambizione personale di diventare un ufficiale e andare in pensione dopo 20 anni di carriera militare.
Il club dei baby candidati è completato da Dominic Scavuzzo, che si presenta con i 180 caratteri di Twitter: «Il processo politico può essere di difficile comprensione per i giovani, soprattutto in Kansas. È il momento di renderlo più semplice per consentire ai giovani di far sentire la propria voce». Per ulteriori dettagli, bisogna aspettare il lancio del sito. Che arriverà presto.