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POLONIA«Auschwitz non è polacco», l'ira di Israele

28.01.18 - 14:48
La legge sulla Shoah è duramente criticata dal premier Benyamin Netanyahu: «È senza senso»
Keystone / AP
«Auschwitz non è polacco», l'ira di Israele
La legge sulla Shoah è duramente criticata dal premier Benyamin Netanyahu: «È senza senso»

VARSAVIA - Israele si schiera contro la legge che il parlamento di Varsavia si appresta a varare definitivamente sulla Shoah in Polonia. La legge che secondo i media israeliani «proibisce ogni menzione di partecipazione della 'nazione polacca' in crimini commessi durante la Shoah».

Legge, già approvata dalla Camera bassa polacca, che prevede anche il carcere per chi definisce "polacchi" i lager come Auschwitz, sorti nel territorio occupato dai nazisti durante la seconda Guerra mondiale dopo l'invasione della Polonia del 1939.

Ad attaccare la nuova norma - in preparazione da tempo - è stato lo stesso premier Benyamin Netanyahu. «La legge - ha tuonato - è senza senso. Mi oppongo con fermezza: la storia non può essere cambiata ed è proibito negare la Shoah". Netanyahu ha anche annunciato di aver chiesto all'ambasciata israeliana a Varsavia di "incontrare il primo ministro polacco a cui esprimere la ferma opposizione».

Durante la Shoah, nei lager nazisti del territorio occupato, fu ucciso, secondo i dati, circa il 90% di 3 milioni di ebrei polacchi dell'epoca. Anche il ministero degli esteri a Gerusalemme ha preso posizione: Israele - ha detto il portavoce del dicastero, Emmanuel Nahshon - si «oppone alla legge» e chiede che il governo polacco «la corregga». «Nessuna legge - ha aggiunto - può cambiare la verità storica e non c'è spazio per istruire le famiglie dei sopravvissuti all'Olocausto che ogni giorno vivono la memoria dei loro cari periti in quell'inferno».

L'irritazione israeliana contro la legge polacca è stata espressa dall'intera leadership dello Stato Ebraico: anche il presidente Reuven Rivlin, all'uscita del riposo sabbatico, ha fatto sentire la sua voce: «Non si può falsificare la storia, non si può riscriverla...Anche nel popolo polacco ci sono stati quelli che hanno aiutato i nazisti nei loro crimini». Ma ha anche ricordato che «ci sono stati altri tra loro che combatterono e che sono stati riconosciuti come Giusti tra le Nazioni».

In un duro scambio su Twitter con l'ambasciata polacca che contestava che il proposito della legge fosse quello di «lavare» il passato quanto piuttosto di «proteggere la verità dalle calunnie», il leader centrista Yair Lapid ha replicato: «Sono figlio di un sopravvissuto alla Shoah. Mia nonna è stata uccisa in Polonia da tedeschi e da polacchi. Non accetto educazione alla Shoah da voi».

L'opposizione del ministero degli Esteri - Il ministero degli Affari esteri israeliano, retto dal premier Benyamin Netanyhu, si aspetta che il governo polacco cambi il testo della legge sulla Shoah prima che sia adottata in forma definitiva e che in merito ci sia un dialogo con Israele.

Israele si oppone al testo attuale e sottolinea che «il momento della approvazione è stato particolarmente improprio, alla vigilia del Giorno della Memoria». «Questa legge - ha proseguito il ministero - non servirà ad approfondire la verità storica e al contrario rischia di limitare la libertà di ricerca e di impedire un dibattito sulle lezioni storiche della Seconda Guerra Mondiale».

Il ministero ha poi detto che oggi è stato convocato al dicastero a Gerusalemme il vice ambasciatore polacco in Israele al quale è stata espressa «la contrarietà al testo della legge» da parte dello Stato Ebraico.

«Molto controversa» - Secondo il Centro Wiesenthal, le autorità polacche devono «riconsiderare» la «molto controversa» legge che «riguarda la storia della Shoah». «Mentre siamo d'accordo che l'uso del termine 'Campi della morte polacchi' sia una pericolosa e dannosa distorsione della storia dell'Olocausto, non possiamo accettare - sottolineano i responsabili del Centro Wiesenthal, Rabbi Abraham Cooper e Efraim Zuroff - ogni tentativo di lavare i crimini commessi in Polonia, o in qualsiasi altro stato, contro gli ebrei durante la Shoah».

«Mentre lo stato polacco non esisteva da tempo - hanno detto - molte migliaia di singoli polacchi o hanno ucciso ebrei o hanno dato ai nazisti informazioni sul loro conto: un fenomeno che è stato documentato in maniera ampia da storici polacchi di valore. Ci sono stati casi - hanno aggiunto - in cui ebrei in fuga dai nazisti sono stati uccisi dall'Armia Krajowa, movimento nazionalista che era il braccio militare del governo polacco in esilio a Londra. È inaccettabile ogni tentativo di lavare questi crimini, è un insulto insostenibile alle vittime dei nazisti».

«Non cerchiamo di cancellare la Storia» - «Noi non cerchiamo di cancellare la Storia, ma cerchiamo piuttosto di attenerci alla verità»: lo ha detto alla stampa il vice ambasciatore della Polonia in Israele, Piotr Kozlowski, al termine di un colloquio al ministero degli esteri di Gerusalemme centrato sulla controversa legge approvata nel suo Paese sulla Storia della Shoah.

Le severe critiche espressegli da due alti funzionari israeliani - la vicedirettrice generale per l'Europa Rodica Radian-Gordon e Akiva Tor, direttore dell'ufficio del ministero degli esteri per le questioni del Mondo ebraico - «erano attese», ha aggiunto Kozlowski. Lo riferisce il Jerusalem Post secondo cui in questi giorni l'ambasciatore della Polonia Jacek Chodorowicz non si trova in Israele.

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