Secondo un esperto «entro il 2021 l'impatto economico dei rischi legati alla cyber security sarà pari a 3 trilioni di dollari»
LONDRA - Cresce tra gli imprenditori il timore degli attacchi informatici e la necessità di maggiori risorse per difendersi. Un attacco informatico, infatti, può fermare le fabbriche che sono sempre più interconnesse. È questo il quadro che emerge dall'indagine EY Global Information Security Survey, condotta su 1.200 top manager delle più grandi e riconosciute aziende del mondo.
Oggi il 65% dei top manager mondiali si sente più a rischio rispetto a un anno fa e il 90% incrementerà i propri investimenti per la sicurezza informatica nel 2018. Quasi nove aziende su dieci (89% in Italia e 87% a livello globale) sentono di avere bisogno del 50% di risorse in più, ma solo il 12% prevede di poter contare quest'anno su un aumento superiore al 25%.
«La trasformazione digitale, se non gestita bene, può creare dei rischi», commenta Fabio Cappelli, partner EY responsabile Cybersecurity per Italia, Spagna e Portogallo, aggiungendo che - secondo alcune stime - «entro il 2021 l'impatto economico dei rischi legati alla cyber security sarà pari a 3 trilioni di dollari».
Inoltre, un attacco informatico «può fermare le fabbriche», sempre più interconnesse. Oggi, solo il 4% delle organizzazioni ritiene di avere un sistema adeguato per difendersi e appena il 12% sarebbe in grado di rilevare un attacco sofisticato con gli attuali strumenti.