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SPAGNAChi era Younes Abouyaaqoub, il killer di Barcellona

21.08.17 - 20:38
Il 22enne marocchino è stato abbattuto a Subirats dalla polizia catalana
Keystone
Chi era Younes Abouyaaqoub, il killer di Barcellona
Il 22enne marocchino è stato abbattuto a Subirats dalla polizia catalana

BARCELLONA - La sua fuga si è conclusa tra i vigneti a nord di Barcellona. Younes Abouyaaqoub, 22 anni, il killer della Rambla, l'ultimo della cellula che era rimasto in vita, era nato nel 1995 a Mrirt, in Marocco, la stessa cittadina di altri membri del gruppo, e il luogo dove, secondo gli inquirenti, i 'ragazzi dell'imam' Abdelbaki es Satty hanno definito nelle ultime settimane i dettagli del piano terroristico.

La decisione di trasformarsi in un terrorista risalirebbe a qualche mese fa, nel periodo del Ramadan, quando secondo i familiari iniziò ad avere un atteggiamento diverso, molto attento alle necessità dei parenti, «come se avesse deciso in quel momento di morire», ha raccontato un amico. Younes, così come gli altri ragazzi della cellula, incontrava l'imam in moschea, ma poi i colloqui continuavano all'esterno, spesso in un furgone.

Era «un bravo studente», «riservato e a tratti schivo» con un diploma in elettromeccanica soprattutto perché nella zona di Ripoll c'è un impianto metallurgico che occupa oltre 400 persone. Tra loro anche Mohamed Hychami, ucciso a Cambrils, anche lui originario di Mrirt. Quando andava ancora al liceo - raccontano i compagni - un sabato al mese «si svegliava all'alba per andare al mercato a vendere scarpe e guadagnarsi 50 euro». Poi la prima occupazione e la fine dei problemi economici. Ciononostante, hanno sottolineato i responsabili della moschea di Ripoll, era «moroso»: non ha mai pagato la quota di 10-20 euro mensili chiesta a ciascun fedele. "Non era, e neppure i suoi amici, tra coloro che si spendeva troppo per la comunità", racconta un responsabile.

Il fratello di Younes, Houssaine, 19 anni, è un altro dei terroristi uccisi a Cambrils. Accompagnava il fratello nelle arrampicate, e in passato era stato invischiato in storie di alcol. Anche il più piccolo dei fratelli ha avuto un repentino cambiamento: «Qualche mese fa mi disse che aveva cancellato tutta la musica dal proprio telefono. Una cosa davvero strana, soprattutto per chi ama le arrampicate e le escursioni in montagna. Erano più catalani di me, venivano a casa mia. Sono senza parole», ha raccontato uno dei suoi amici più cari.

Ora l'Isis potrebbe pubblicare il suo testamento, come ha fatto in passato per altri «soldati del Califfato».

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