Lo sostiene il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ripensa il ruolo dell'Europa dopo la decisione di Trump
ROMA - «L'Europa non ha più bisogno dello Zio Sam. Sul clima, ma anche sulla politica estera e di sicurezza». Così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, intervistato dal Messaggero, torna sulla decisione del presidente Usa Donald Trump di uscire dagli accordi di Parigi sul clima.
«Ho chiesto ai gruppi parlamentari un dibattito politico sul ruolo dell'Europa dopo la decisione di Trump, in calendario mercoledì. Il clima - aggiunge Tajani - dev'essere al centro dell'azione europea attraverso un'attività legislativa importante. Ho invitato in plenaria testimoni d'eccezione come i presidenti delle Isole Marshall e della Costa d'Avorio, un segnale forte sul rischio di aumento delle migrazioni. Perché non saranno più migliaia ma milioni i profughi ambientali se non ridurremo la temperatura».
«L'Europa - è l'obiettivo - resterà all'avanguardia con azioni politico-legislative concrete. Terremo alta la bandiera del clima» e «tutto questo lo vogliamo fare insieme all'industria. Nessun obiettivo si può conseguire senza la ricerca o senza gli investimenti dell'industria».
Quanto alle elezioni britanniche e alla Brexit, ribadisce che «io sono per un negoziato pragmatico, né hard né soft. Un accordo dovrà essere raggiunto», la premier «Theresa May dovrà tenere conto del risultato elettorale e di un sentimento che probabilmente è cambiato nell'elettorato britannico», ora «la maggioranza è contro una hard Brexit», «i britannici per esempio non hanno autosufficienza alimentare, pagheranno caro riempire i frigoriferi. Banche e imprese finanziarie per lavorare nella Ue dovranno chiedere l'autorizzazione alla Commissione».