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STATI UNITITumore al colon, bastano tre mesi di chemioterapia

04.06.17 - 14:17
Tumore al colon, bastano tre mesi di chemioterapia

CHICAGO - Potrebbe presto cambiare lo standard di cura per i pazienti con cancro del colon: dopo l'intervento chirurgico, la chemioterapia può infatti essere effettuata solo per 3 mesi, ovvero per un periodo dimezzato rispetto agli attuali 6 mesi previsti dai protocolli, ottenendo pressoché i medesimi risultati ma riducendo notevolmente gli effetti collaterali come i danni a livello nervoso. Emerge da uno studio internazionale su 12.800 pazienti presentato in sessione plenaria, per la sua grande rilevanza, al Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco).

Ed altre novità arrivano anche sul fronte dell'immunoterapia contro questo tipo di cancro, con nuovi risultati che ne dimostrano l'efficacia. Lo studio raccoglie i dati di 6 ricerche condotte in Nord America, Europa e Asia (complessivamente in 12 paesi) ed ha avuto la durata di 10 anni, dimostrando che un periodo di chemio più lungo, rispetto a soli 3 mesi, dà un vantaggio in termini di minore rischio di recidive di non più dell'1%.

Questi risultati "potrebbero riguardare oltre 400mila pazienti nel mondo ogni anno. Per il 60% di questi pazienti, che presentano un minore rischio di recidive, soli 3 mesi di chemioterapia diventeranno molto probabilmente il nuovo standard di cura", ha sottolineato il primo autore dello studio, l'oncologo Axel Grothey del Mayo Clinic Cancer Center di Rochester. E' uno studio "importante che influenzerà la vita di migliaia di malati, e tuttavia si tratta di studi difficili perché, trattandosi di riduzione di trattamenti - rileva Grothey - non incontrano l'interesse delle aziende e per questo la disponibilità di fondi statali è cruciale". Ora, commenta Nancy Baxter dell'Asco, "potremo risparmiare a molti pazienti inutili effetti collaterali di un periodo prolungato di chemio senza compromettere i risultati".

Un risultato importante, con la partecipazione allo studio anche di 4mila pazienti italiani, secondo Alberto Sobrero, direttore Oncologia medica all'Ospedale San Martino di Genova, per il quale ciò porterà ad un cambiamento fondamentale delle linee guida per la terapia.

Ma dall'Asco risultati importanti arrivano pure sull'immunoterapia, approccio che mira a risvegliare i sistema immunitario contro il cancro: lo studio internazionale di fase II 'Checkmate 142', presentato al congresso, ha infatti dimostrato come la combinazione di due molecole immunoterapiche - nivolumab e ipilimumab - abbia avuto risultati promettenti in pazienti con cancro del colon-retto metastatico. Il tasso di risposta al trattamento è stato infatti del 54,8% e il tasso di sopravvivenza globale a 9 mesi è risultato dell'87,6%.

 

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