Torna a far discutere il periodico satirico francese attaccato da un commando jihadista il 7 gennaio 2015
PARIGI/ROMA - Una nuova vignetta shock da parte di Charlie Hebdo, il periodico satirico francese attaccato da un commando jihadista il 7 gennaio 2015. Questa volta le matite dei vignettisti del giornale francese hanno puntato sul terremoto che ha colpito negli scorsi giorni il centro Italia. "Terremoto all'italiana: penne al sugo di pomodoro, penne gratinate, lasagne", questa la frase accompagnata da uomini e donne insanguinati fra le macerie. In particolare le lasagne mostrano diverse persone a strati fra ciò che rimane delle città devastate.
Se la copertina dell’ultimo numero è dedicata a un tema di grande attualità, il burkini, l’Italia è nell'ultima pagina dell’edizione in edicola. Il tutto è accompagnato da una serie di battute, come questa: «Circa 300 morti in un terremoto in Italia. Ancora non si sa che il sisma abbia gridato 'Allah akbar' prima di tremare».
Immediato lo sdegno della rete, dove decine di utenti hanno condannato la vignetta etichettandola come "agghiacciante", "di cattivo gusto" e "cattiva". Le reazioni non sono tardate, su tutte quella del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi: «Ma come cazzo si fa a fare una vignetta sui morti! Sono sicuro che questa satira sgradevole e imbarazzante non risponde al vero sentimento dei francesi. Ben venga l'ironia, ma sulle disgrazie e sui morti non si fa satira e sapremo mostrare come il popolo italiano sia un grande popolo, lo è stato nell'emergenza e lo sarà nella ricostruzione».
In Twitter la risposta polemica ha preso la forma dell'hashtag #JeSuisLasagna.
Ma sul serio ve la prendete per uno stupido articolo su uno stupido giornale di satira?! #CharlieHebdo #JeSuisLasagna
— Lorenzo Ulivi (@Ulo2oi6) 2 settembre 2016
#CharlieHebdo critica lo stato italiano per il terremoto, ma passando sui cadaveri delle vittime. Pessima satira. pic.twitter.com/ZWHQVBDKNE
— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 2 settembre 2016
E' facile fare il Charlie con il morto degli altri. #CharlieHebdo
— Riccardo Zambon (@ricczambon) 2 settembre 2016