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SUD-SUDANLo stupro di donne come paga per i combattenti

11.03.16 - 13:10
È quanto denunciato dall'Onu. Amnesty International parla di soffocamenti volontari da parte dell'esercito
Lo stupro di donne come paga per i combattenti
È quanto denunciato dall'Onu. Amnesty International parla di soffocamenti volontari da parte dell'esercito

GIUBA - Lo stupro di donne come paga per i combattenti nel Sud-Sudan: è l'accusa contenuta in un rapporto dell'Onu sulla situazione dei diritti umani nel giovane stato africano.

"Fonti attendibili indicano che gruppi alleati al governo sono autorizzati a stuprare donne in sostituzione dei salari", afferma un comunicato delle Nazioni Unite pubblicato oggi a Ginevra.

Anche gruppi di opposizione e bande criminali attaccano donne e ragazze. La scala della violenza sessuale è "scioccante" nel Sud-Sudan, afferma l'Onu: in soli cinque mesi l'anno scorso, da aprile a settembre, l'Onu ha registrato più di 1.300 segnalazioni di stupri in un solo dei dieci stati del Sud Sudan, lo Stato d'Unità, ricco di petrolio.

"La portata ed i tipi di violenza sessuale - in primo luogo da parte del governo delle forze SPLA e le milizie affiliate - sono descritti con dettagli devastanti e spaventosi, così come l'atteggiamento quasi disinvolto, ma calcolato, di coloro che hanno massacrato civili, distrutto beni e mezzi di sussistenza", ha affermato l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ràad commentando il rapporto elaborato da una squadra dell'Alto commissariato che si è recata nel Paese dall'ottobre del 2015 al luglio 2016.

Purtroppo, ha aggiunto Zeid, "gli stupri e gli stupri di gruppo descritti nel rapporto devono essere solo uno spaccato del totale".

60 soffocati in container dall'esercito - I militari del governo sud sudanese hanno soffocato deliberatamente oltre 60 tra uomini e bambini che erano stati rinchiusi in container di spedizione ed hanno scaricato i loro corpi in un campo nella città di Leer, nello Stato di Unity: la denuncia arriva da Amnesty International, che basa le proprie affermazioni sulla scoperta di nuove prove del massacro.

Oltre 42 testimoni intervistati dall'organizzazione hanno dichiarato che militari governativi hanno arrestato arbitrariamente decine di uomini e bambini nei villaggi di Luale e Leer dal 20 al 23 dell'ottobre 2015 e li hanno rinchiusi in container non ventilati con le mani legate dietro la schiena.

I ricercatori di Amnesty International hanno inoltre visitato il luogo in cui sono stati scaricati i corpi ed hanno trovato numerosi scheletri. L'episodio dimostra "l'assoluta indifferenza del governo sud sudanese nei confronti delle leggi della guerra", ha sottolineato Amnesty, secondo cui si è trattato di un "crimine di guerra".
 
 

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