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Dal MondoCOMO: "Quell'inutile francobusta"

07.12.01 - 13:00
Critiche dalla stampa bresciana sul francobollo in seta ideato da un imprenditore comasco e messo in vendita a fine novembre
COMO: "Quell'inutile francobusta"
Critiche dalla stampa bresciana sul francobollo in seta ideato da un imprenditore comasco e messo in vendita a fine novembre
COMO -Critiche, e neppure tanto velate, giungono in queste ore dalla stampa bresciana sul "francobusta", il primo francobollo in seta ideato da un imprendiotre comasco e messo in vendita il 29 novembre scorso. A Brescia ci si chiede a chi possa servire questo "5.000 lire dedicato alla seta?" e si trova anche la risposta. " Non certo a Poste italiane, né agli utenti, e neppure ai collezionisti, che avrebbero probabilmente fatto volentieri a meno di questo balzello in più. Di sicuro servirà all’azienda che si è fatta pubblicità vendendo un proprio prodotto brevettato ad un cliente importante come la società per azioni capitanata da Enzo Cardi. E servirà alla stampa specializzata, che non mancherà di spezzare il capello in quattro per decidere come vada classificata questa 'francobusta'. La quale è una formula ibrida: un grosso francobollo o foglietto, con uno spazio dove scrivere gli indirizzi di mittente e destinatario e una tasca in cui introdurre la corrispondenza, piccoli oggetti, campioncini, mini Cd-rom". Dunque a tutto può servire, stando all'articolo pubbicato su "Il Giornale di Brescia" ma non al rilancio del settore serico-tessile lariano che sta soffrendo la pesante crisi congiunturale di questi mesi. E la critica non finisce qui in quanto l'iniziativa del "francobusta" può anche essere interpretata come un nuovo tipo di intero postale, evoluzione di quelle cartoline personalizzabili a cornice adesiva nate l’anno scorso per promuovere la posta prioritaria. "Si tratta di una novità solo a metà: troppo alto il facciale, troppa confusione e troppo mistero durato quasi un anno, ossia dal 13 dicembre 2000, quando la Consulta per l’emissione di carte valori postali e la filatelia approvarono un francobollo dedicato alla seta, da realizzare in questo materiale. Forse si pensava di creare qualcosa di nuovo, anche se sull’onda del dentello ricamato svizzero. Il che mostra ancora una volta come in filatelia sia difficile definire primati attendibili. I cataloghi registrano infatti almeno due casi di emissioni seriche: nel lontano 1958 la Polonia propose un foglietto per la mostra dedicata ai quattro secoli delle sue Poste; e il Bhutan, nel 1969, produsse cinque francobolli e un foglietto con tappezzerie a temi buddisti. Ma torniamo alla nostra "francobusta". Essa è composta da due tessuti di seta pura lavorati a Como: il primo è organza doppio raso greggio e successivamente tinto di bianco, sovrastampato manualmente in serigrafia a molti colori; il secondo è a fili di diversi colori, trasformati in piccoli motivi floreali con armatura policroma".

di Bob Decker

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