Cerca e trova immobili

PARIGIFrancia-Cina: tappeto rosso per Hu, signore dello yuan

04.11.10 - 21:14
Francia-Cina: tappeto rosso per Hu, signore dello yuan
PARIGI - Un tappeto rosso lungo da Pechino fino a Parigi: raramente tanti onori e tanto fasto erano stati riservati ad un ospite dell'Eliseo come a Hu Jintao, presidente cinese arrivato oggi in Francia per una visita di tre giorni. Un momento cruciale per il "sistema paese", che in poche ore ha piazzato centinaia di aerei, fabbriche e 'savoir-faire' in Cina. Ma anche per Sarkozy, che deve assicurarsi l'appoggio di Pechino alla presidenza del G20 pur nella profonda divergenza fra i due governi sullo "yuan debole".

Un fiume di 20 miliardi di dollari in nuovi contratti si riversa dalla Cina verso la Francia, oltre al miraggio di un raddoppio degli scambi commerciali in cinque anni, da 40 a 80 miliardi di dollari. Con questa prospettiva, Sarkozy "pirata" - così era stato raffigurato il presidente francese a Pechino durante la "crisi" della fiaccola olimpica contestata a Parigi - è un ricordo ormai lontano. Della permanenza in carcere del premio Nobel per la pace, Liu Xiaobao, non si è avuta eco. Anzi, la viceministro degli Esteri, Fu Yiang, ha tagliato corto: "Di questo argomento Francia e Cina non parlano", Liu ha "violato la legge" e basta. I 200 militanti per i diritti umani assiepati alla Tour Eiffel per protestare non devono essere stati neppure notati da Hu, che proprio a pochi metri da lì si apprestava ad essere preso in consegna - dopo un arrivo all'aeroporto con accoglienza della coppia presidenziale Nicolas-Carla - dalla Guardia Repubblicana a cavallo. Onori al numero 1 della classifica di "Forbes" del più potente del pianeta, che non si ricordano per nessun ospite straniero, a parte Benedetto XVI.

Se di diritti umani non si è parlato, Sarkozy ha evitato anche l'attrito su un altro tema scottante, quello della guerra dei cambi che - secondo l'Eliseo - dovrebbe essere il cavallo di battaglia della presidenza francese del G20, che comincia a fine mese. Parigi è profondamente contraria allo yuan basso che Pechino ha interesse a tenere per dopare la competitività dei suoi prodotti, ma non è in questi tre giorni che porrà sul tavolo l'argomento, hanno fatto sapere fonti della presidenza già alla vigilia della visita di Hu.

ATS
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE