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SVIZZERABollino autostradale, un quarto di secolo ricco di aneddoti

24.05.10 - 13:45
Urs Lüchinger, responsabile aggiunto alla sezione veicolo all'Amministrazione federale delle dogane è del parere che alcuni ticinesi vi rinunciano affinché le mogli non credano che essi si rechino nelle case chiuse in Italia o al Casinò di Campione
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Bollino autostradale, un quarto di secolo ricco di aneddoti
Urs Lüchinger, responsabile aggiunto alla sezione veicolo all'Amministrazione federale delle dogane è del parere che alcuni ticinesi vi rinunciano affinché le mogli non credano che essi si rechino nelle case chiuse in Italia o al Casinò di Campione

BERNA - Da 25 anni gli automobilisti devono partecipare alle spese dell'infrastruttura stradale acquistando l'adesivo che permette di percorrere le autostrade e che rende 350 milioni di franchi all'anno. Un quarto di secolo ricco di aneddoti.

Tra i problemi per staccarlo dal parabrezza, quelli per tenerlo incollato e gli ingegnosi stratagemmi inventati dai truffaldini, l'adesivo ha conosciuto una vita movimentata.

Ogni anno in gennaio, Urs Lüchinger, responsabile aggiunto alla sezione veicoli all'Amministrazione federale delle dogane, riceve numerose domande di automobilisti innervositi dalla difficoltà incontrata nel rimuovere la "vignetta" dal parabrezza della loro auto. La migliore ricetta - ha confidato Lüchinger all'ATS - è utilizzare un asciugacapelli o un raschietto per le superfici in vetroceramica.

Il piccolo autoadesivo di 6 centimetri per 6 ha anche posto il problema inverso: nella calda estate del 2005 non restava incollato. All'ora la Confederazione aveva dovuto sostituire diverse migliaia di esemplari.

Nel 1995, quando la "vignetta" non rimaneva incollata, un rappresentante dell'amministrazione federale delle dogane aveva annunciato al telegiornale che la polizia avrebbe potuto eccezionalmente "chiudere un occhio" nel caso in cui avesse notato autoadesivi non perfettamente applicati.

Ciò tuttavia non aveva evitato una multa a un automobilista che consapevolmente non aveva incollato la vignetta a causa di questo problema. Il consigliere nazionale zurighese Roland Wiederkehr, dell'Anello degli indipendenti si era lamentato, rivolgendosi al Consiglio federale. Ma quest'ultimo non aveva voluto sentir ragioni, ritenendo che la multa fosse corretta.

La polizia non ha pietà per gli imbroglioni, i quali fanno ricorso a tutta la loro ingegnosità per tentare di risparmiare sull'adesivo autostradale. Vi sono persone che trovano espedienti per poterlo utilizzare su diverse auto, spiega Lüchinger: alcuni lo tengono contro il parabrezza tramite l'aletta parasole per evitare di incollarlo. Ma un classico sono anche le false "vignette" ben imitate, dice.

Alcuni ticinesi, secondo Lüchiger, hanno motivi ben particolari per non incollare l'adesivo: vi rinunciano affinché le mogli non credano che essi si rechino nelle case chiuse in Italia o al Casinò di Campione, due destinazioni per le quali occorre percorrere l'autostrada.

Il piccolo autoadesivo sembra avere ancora un futuro davanti a sè. Circa un anno fa le Camere federali hanno respinto un progetto di "vignetta" elettronica: la maggior parte dei parlamentari temeva che una simile novità, per quanto interessante, rappresentasse l'anticamera del "road pricing", ossia la tassa sul traffico cittadino.

La vignetta, il cui prezzo è passato nel 1995 da 30 a 40 franchi frutta 350 milioni all'anno. Circa il 40% degli adesivi è venduto ad automobilisti stranieri. Chi ne è sprovvisto è punito con una multa di 100 franchi, che passerà ben presto a 200, secondo la decisione del Parlamento presa nella sessione di primavera.

 

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