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Dal MondoAstronomia: italiani scoprono segreto dei "Magnifici Sette"

14.03.07 - 12:40
Astronomia: italiani scoprono segreto dei "Magnifici Sette"

ROMA - Per dieci anni le stelle brillanti del gruppo dei "Magnifici Sette" sono state un rompicapo per gli astronomi e a scoprirne il segreto è stato adesso un gruppo di ricercatori italiani: sono stelle di neutroni di recente formazione.

Ogni dubbio è stato risolto quando gli italiani Andrea Tiengo e Sandro Mereghetti, Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), hanno scoperto che anche il settimo oggetto del gruppo, il più luminoso, chiamato RXJ1856, è una stella di neutroni che, come i compagni, emette raggi X ogni 7 secondi con intensità variabile.

I due astrofisici hanno analizzato i dati raccolti in 4 anni di osservazioni dal satellite per l'astronomia a raggi X dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), XMM-Newton. Analizzando i dati raccolti in una osservazione di ben 19 ore consecutive eseguita nell'ottobre del 2006, hanno scoperto che anche RXJ1856, come i suoi compagni, non è una stella di quark, come alcuni sospettavano, ma emette raggi X variando l'intensità con un periodo di 7 secondi. La conferma definitiva è venuta dal controllo fatto dai ricercatori nei dati di archivio di cinque altre osservazioni compiute da XMM-Newton sullo stesso oggetto tra il 2002 e il 2006.

"Le pulsazioni - ha detto Tiengo - sono la caratteristica principale di una stella di neutroni, indicando che questo oggetto ruota intorno al proprio asse e che una porzione della sua superficie, molto più calda delle zone circostanti, passa ogni 7 secondi lungo la nostra linea di vista, producendo la tipica variazione nell'intensità del segnale registrato". Le pulsazioni prodotte da RXJ1856 hanno un'ampiezza piccolissima, ed è per questo che non erano mai state individuate prima.

Le stelle di neutroni, oggetti compatti che racchiudono una massa di circa una volta e mezzo quella del nostro Sole in una sfera di soli 15 chilometri di raggio, rallentano col tempo la loro rotazione. Questo fenomeno è dovuto al loro intenso campo magnetico (un milione di milioni di volte maggiore di quello terrestre), che emette radiazione elettromagnetica e funziona come un vero e proprio freno. Misurare quindi la velocità con cui rallenta un oggetto di questo tipo può fornire preziose informazioni sul suo campo magnetico, che è anche il responsabile delle pulsazioni misurate.

ATS
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