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Dal MondoConferenza ambasciatori: Calmy-Rey, "prestare più attenzione al resto del mondo"

22.08.05 - 17:38
Conferenza ambasciatori: Calmy-Rey, "prestare più attenzione al resto del mondo"

BERNA - La Svizzera deve meglio utilizzare il potenziale di politica estera e "prestare più attenzione al resto del mondo" oltre che all'Europa, ha dichiarato oggi a Berna la consigliera federale Micheline Calmy-Rey aprendo l'annuale conferenza degli ambasciatori.

La Svizzera è uno stato indipendente che "non appartiene all'Unione europea e, in un mondo globalizzato, ha bisogno di mercati e di amici", ha detto la responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) davanti a circa 150 rappresentanti della Svizzera all'estero. Bisogna quindi essere maggiormente attenti agli altri paesi, "a cominciare dai partner importanti, come gli Stati Uniti o la Cina, o di paesi ben disposti nei nostri confronti e che perseguono gli stessi obiettivi".

La neutralità, ha detto Calmy-Rey, non è sinonimo di indifferenza e non significa "tacere o rimanere inattivi, ad esempio quando i diritti umani vengono calpestati". Per la consigliera federale la neutralità presenta alcuni vantaggi: "non ci trasciniamo le vestigia di un passato coloniale o imperiale" e questo "fa di noi dei difensori credibili del diritto internazionale e umanitario".

La conferenza degli ambasciatori, che si svolge fino a mercoledì al Kultur Casino, deve esaminare i "principi e le linee d'azione della politica estera svizzera", ha indicato il DFAE. Per la prima volta vi partecipano anche i consoli generali "nell'intento di rafforzare l'unità di azione della Svizzera all'estero e di sfruttare le sinergie potenziali fra tutte le componenti del DFAE", spiega il dipartimento.

La conferenza si occuperà anche di questioni legate alla corruzione. A questo proposito, la ministra degli esteri ha auspicato la creazione "di un sistema di allarme precoce" destinato all'individuazione dei problemi nei settori consolare e diplomatico. Questo dovrebbe permettere "d'identificare per tempo eventuali errori o mancanze per porvi rimedio".

Altri aspetti, come le risorse umane, la politica economica estera o la tematica della parità tra uomo e donna nella politica estera, saranno affrontati in sedi separate. Come già in passato, il presidente della Confederazione e altri membri del Consiglio federale parteciperanno alla Conferenza, cui presenzieranno anche numerosi osservatori esterni, svizzeri o internazionali.

ATS

BERNA - La Svizzera deve meglio utilizzare il potenziale di politica estera e "prestare più attenzione al resto del mondo" oltre che all'Europa, ha dichiarato oggi a Berna la consigliera federale Micheline Calmy-Rey aprendo l'annuale conferenza degli ambasciatori.

La Svizzera è uno stato indipendente che "non appartiene all'Unione europea e, in un mondo globalizzato, ha bisogno di mercati e di amici", ha detto la responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) davanti a circa 150 rappresentanti della Svizzera all'estero. Bisogna quindi essere maggiormente attenti agli altri paesi, "a cominciare dai partner importanti, come gli Stati Uniti o la Cina, o di paesi ben disposti nei nostri confronti e che perseguono gli stessi obiettivi".

La neutralità, ha detto Calmy-Rey, non è sinonimo di indifferenza e non significa "tacere o rimanere inattivi, ad esempio quando i diritti umani vengono calpestati". Per la consigliera federale la neutralità presenta alcuni vantaggi: "non ci trasciniamo le vestigia di un passato coloniale o imperiale" e questo "fa di noi dei difensori credibili del diritto internazionale e umanitario".

La conferenza degli ambasciatori, che si svolge fino a mercoledì al Kultur Casino, deve esaminare i "principi e le linee d'azione della politica estera svizzera", ha indicato il DFAE. Per la prima volta vi partecipano anche i consoli generali "nell'intento di rafforzare l'unità di azione della Svizzera all'estero e di sfruttare le sinergie potenziali fra tutte le componenti del DFAE", spiega il dipartimento.

La conferenza si occuperà anche di questioni legate alla corruzione. A questo proposito, la ministra degli esteri ha auspicato la creazione "di un sistema di allarme precoce" destinato all'individuazione dei problemi nei settori consolare e diplomatico. Questo dovrebbe permettere "d'identificare per tempo eventuali errori o mancanze per porvi rimedio".

Altri aspetti, come le risorse umane, la politica economica estera o la tematica della parità tra uomo e donna nella politica estera, saranno affrontati in sedi separate. Come già in passato, il presidente della Confederazione e altri membri del Consiglio federale parteciperanno alla Conferenza, cui presenzieranno anche numerosi osservatori esterni, svizzeri o internazionali.

ATS
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