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Dal MondoPapa: domani a S.Paolo, prima uscita ufficiale da Vaticano

24.04.05 - 18:35
Papa: domani a S.Paolo, prima uscita ufficiale da Vaticano

CITTA' DEL VATICANO - È fissata per domani pomeriggio alla basilica di San Paolo fuori le mura la prima uscita ufficiale dal Vaticano del Papa, che nei giorni scorsi si è limitato a due incursioni nella sua vecchia residenza in piazza della Città Leonina, dove è tornato, a sorpresa, anche oggi pomeriggio.

La visita di domani viene fatta per "esprimere il legame inseparabile della Chiesa di Roma con l'apostolo delle genti", cioè san Paolo, oltre che con il "pescatore di Galilea", cioè san Pietro. E a San Paolo papa Ratzinger si recherà ancora prima di prendere possesso, l'8 maggio, di san Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma, la sua cattedrale, visto che il papa è papa in quanto è vescovo di Roma.

Nella basilica dove si custodisce il sepolcro di Paolo, che secondo la tradizione fu martirizzato alle Tre fontane, Benedetto XVI compirà un rito semplice incentrato sulla venerazione del "trofeo" del santo, cioè del segno del suo martirio per la fede. Il rito prevede la recita di inni e la incensazione del sepolcro, ed è in programma che il Papa pronunci un discorso.

La basilica di San Paolo fuori le mura è luogo ogni anno di una importante celebrazione nel mese di gennaio, a conclusione della settimana per l'unità dei cristiani, istituita dopo le aperture conciliari verso le "chiese sorelle", i cristiani di altre confessioni. A san Paolo si è tenuta durante il giubileo del 2000 una particolare cerimonia di apertura della porta santa della basilica, alla quale, a fianco di papa Wojtyla, parteciparono i maggiori esponenti delle chiese cristiane, protestanti, ortodossi, anglicani.

Inoltre nella basilica, nel gennaio del '59, a pochi mesi dalla sua elezione, Giovanni XXIII annunciò in un colpo solo che avrebbe indetto un Concilio (il Vaticano II), riformato il codice di diritto canonico e indetto il sinodo romano.

Il gesto di recarsi alla basilica di San Paolo conferma la particolare attenzione al problema dell'ecumenismo che Benedetto XVI ha già proclamato nei pochi giorni trascorsi dalla sua elezione: ne ha parlato nell'omelia del 20 aprile davanti ai cardinali riuniti nella Clementina, considerata il manifesto del pontificato, e l'ha ribadito oggi, quando ha fatto nuovamente appello alla unità da ricostruire tra i cristiani e si è impegnato a "fare tutto il possibile per percorrere la strada verso l'unita"'.

Tra l'altro c'è da osservare che la messa di inizio pontificato viene indicata dal Vaticano - sia nei bollettini che nel libretto predisposto dai cerimonieri, che sull'Osservatore romano, - come "inizio del ministero petrino del vescovo di Roma, Benedetto XVI", mentre la formula fin qui usata, e riportata dall'annuario pontificio fino all'insediamento di papa Wojtyla, parlava di "inizio solenne del ministero di pastore universale della Chiesa". La formulazione odierna è molto più attenta alla sensibilità delle "chiese sorelle".

La basilica di San Paolo, infine, è retta dai monaci benedettini, la cui spiritualità è particolarmente vicina a quella di papa Ratzinger.

ATS
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