ROMA - "Allarme" nella comunità salesiana del Congo per le atrocità commesse nei confronti dei ragazzi di strada. L'Agenzia notizie salesiane (Ans) riferisce della "profonda indignazione" dei salesiani dell'Ispettoria dell'Africa Centrale a proposito di un fatto di crudele e immotivata violenza avvenuta sotto ai loro occhi a Mbuji-Mayi.
I fatti raccontati da Ans risalgono allo scorso 25 settembre. Un gruppo di uomini armati di bastoni e coltelli si è presentato a Muetu Don Bosco (Mbuji-Mayi) alla ricerca di alcuni ragazzi di strada. La casa salesiana è un centro di formazione professionale, e una casa di accoglienza frequentata da circa ottanta ragazzi di strada. Nonostante i tentativi da parte dei salesiani di dissuadere i gruppi armati dalle loro intenzioni, due ragazzi sono finiti nelle loro mani e di seguito lapidati e bruciati sul terreno davanti alla casa dei salesiani. I gruppi armati sono formati da cercatori di diamanti che accusano i ragazzi di strada di furto e stregoneria.
Insieme alla condanna delle atrocità commesse, i salesiani, nel loro comunicato, chiedono che si apra un'inchiesta per stabilire la verità e si puniscano gli autori. In particolare alle autorità politiche di Mbuji-Mayi chiedono di istaurare urgentemente delle scuole primarie gratuite; di prendere provvedimenti contro le persone che accusano senza fondamento i ragazzi e i giovani di stregoneria; di rendere coscienti, attraverso l'aiuto della Division de la Famille, i genitori delle lori responsabilità educative; e infine di sostenere concretamente ed efficacemente le istituzioni impegnate per l'accoglienza e il reinserimento dei giovani a rischio.