KINSHASA - Un colpo di stato è stato sventato nella notte a Kinshasa da truppe dell'esercito fedeli al governo. Lo ha riferito una fonte governativa. Alcuni militari, tra cui guardie presidenziali, si erano impadroniti della radio nazionale dove un ufficiale aveva annunciato che prendeva il potere.
"Il tentativo è fallito, la situazione è ora tranquilla", ha detto stamane il ministro dell'informazione Vital Kamerhe dalla radio privata 'Top' della capitale, senza specificare se ci sia stata battaglia con i ribelli. Secondo il ministro, il responsabile è il maggiore Lengue, con un gruppetto di suoi seguaci, i quali si erano anche impadroniti della società elettrica Snel. Ma il presidente è stato informato e l'ordine è stato ristabilito.
KINSHASA - Un colpo di stato è stato sventato nella notte a Kinshasa da truppe dell'esercito fedeli al governo. Lo ha riferito una fonte governativa. Alcuni militari, tra cui guardie presidenziali, si erano impadroniti della radio nazionale dove un ufficiale aveva annunciato che prendeva il potere.
"Il tentativo è fallito, la situazione è ora tranquilla", ha detto stamane il ministro dell'informazione Vital Kamerhe dalla radio privata 'Top' della capitale, senza specificare se ci sia stata battaglia con i ribelli. Secondo il ministro, il responsabile è il maggiore Lengue, con un gruppetto di suoi seguaci, i quali si erano anche impadroniti della società elettrica Snel. Ma il presidente è stato informato e l'ordine è stato ristabilito.
KINSHASA - Un colpo di stato è stato sventato nella notte a Kinshasa da truppe dell'esercito fedeli al governo. Lo ha riferito una fonte governativa. Alcuni militari, tra cui guardie presidenziali, si erano impadroniti della radio nazionale dove un ufficiale aveva annunciato che prendeva il potere.
"Il tentativo è fallito, la situazione è ora tranquilla", ha detto stamane il ministro dell'informazione Vital Kamerhe dalla radio privata 'Top' della capitale, senza specificare se ci sia stata battaglia con i ribelli. Secondo il ministro, il responsabile è il maggiore Lengue, con un gruppetto di suoi seguaci, i quali si erano anche impadroniti della società elettrica Snel. Ma il presidente è stato informato e l'ordine è stato ristabilito.