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NEW YORK/GINEVRA - Il 'Wall Street Journal' ha pubblicato sul suo sito online 'Wsj.com' il rapporto della Croce Rossa Internazionale (CICR) che già nel 2003 aveva puntato i riflettori sulle torture a Abu Ghraib.
Il rapporto, datato febbraio, afferma che la Croce Rossa denunciò lo scorso ottobre lo stile degli interrogatori nella prigione di Abu Ghraib, oltre tre mesi prima che il soldato Joseph Darby si facesse avanti il 13 gennaio con i superiori facendo scattare l'inchiesta delle forze armate.
Il Pentagono ha finora sostenuto che la denuncia di Darby fu per i comandi il primo vero segnale degli abusi a Abu Ghraib. Il rapporto della Croce Rossa contraddice questa versione.
Non è chiaro a quale livello di gerarchie militari arrivò la denuncia di ottobre. Il rapporto della Croce Rossa include varie denunce la prima della quale risale al marzo 2003 e un'altra, presentata al Comando Centrale, all'estate dello steso anni.
Il rapporto rivela anche che alcune denunce provocarono una reazione da parte dei comandi, ma con il passare dei mesi le resistenze dei vertici militari aumentarono, soprattutto quando al centro delle proteste dell'organizzazione erano i prigionieri nelle mani dell'intelligence militare.
A Ginera il Cicr conferma: il rapporto reso noto oggi dal quotidiano 'Wall Strett Journal' sui prigionieri in Iraq è "nostro ed è autentico, ma è stato pubblicato senza il nostro consenso. Non sappiamo come i WSJ ne sia entrato in possesso", ha affermato la portavoce del Cicr Antonella Notari. Rispetto agli stralci già resi noti venerdì scorso dallo stesso quotidiano, il rapporto contiene anche un capitolo sulla 'parte britannicà.
È molto raro che i rapporti redatti dal Cicr, in particolare a seguito delle visite dei prigionieri, finiscano in mano alla stampa. L'ultimo caso risalirebbe a circa venti anni fa, al conflitto Iran/Iraq.
