Cerca e trova immobili

COMOMUSICA: Massimo Bubola stasera a Menaggio

25.07.02 - 18:04
Si esibirà al Lido Giardino
Massimo Bubola
MUSICA: Massimo Bubola stasera a Menaggio
Si esibirà al Lido Giardino
MENAGGIO –Spettacolo da non perdere stasera al Lido Giardino di Menaggio dove si esibirà massimo Bubbola. Fin dal suo esordio nel 1976 con l'album Nastro Giallo Massimo Bubola nella canzone d'autore ha utilizzato la koinè come il rock unendovi uno spiccato gusto per la cultura europea. Il risultato, dopo oltre vent'anni di intensa carriera, è stato di arrivare ad una singolare forma di metabolismo capace di unire da una parte la musica veneta e popolare dell'infanzia con la musica elettiva, quella scoperta durante il suo lungo percorso artistico. Un modo di procedere che sicuramente ha da subito contrastato con gli approcci tipici di molto cantautorato italiano teso soltanto a perseguire l'idea di una musica d'imitazione veicolata da modelli francesi o americani. In Italia, e questa è un'assoluta convinzione di Massimo Bubola, se si procede solo nel senso di una musica d'imitazione, i risultati non saranno mai luminosissimi; allo stesso modo chi procede nel verso di una musica popolare rischia inevitabilmente la ghettizzazione. A differenza invece di quello che succede in una paese come l'Irlanda dove il rock, il blues e la musica popolare si sono miscelati creando un nuovo cocktail. D'altro canto Massimo Bubola si è trovato a lavorare in un contesto, Verona e quindi la pianura padana, dove è sempre esistita una sedimentazione di popoli (celti-latini) che hanno naturalmente portato Bubola verso un lavoro di metabolizzazione degli influssi. Un risultato che presenta, dal punto di vista della genealogia musicale, molte attinenze ad esempio con il tex mex americano. Si trattava in pratica di riappropriarsi di antiche matrici europee. Non di copiare modelli stranieri. Anche la musica irlandese, un esempio musicale a cui Bubola ha sempre guardato, basti pensare a quel grande brano che è diventato sempre più con il passare degli anni Il cielo d'Irlanda, quando ha reimportato in patria il rock ha fatto in modo che si riassorbisse con un modello musicale preesistente da molto tempo. Massimo Bubola, anche in virtù della sua ricerca e del suo modo di ragionare, si può senz'altro definire come uno dei più importanti scrittori di canzoni degli ultimi vent'anni. Un autore che ha realizzato in buona sostanza un melange musicale che è lecito tranquillamente confrontare con coeve produzioni musicali del livello di artisti come Willy De Ville, Tom Petty, John Mellecamp, Mike Scott(Waterboys) e per la produzione, vista la grande esperienza che ha maturato in questo campo, con geni di laboratorio come Daniel Lanois, Steve Lyllywhite, Peter Gabriel. E non è stato infatti un caso che il grande Fabrizio De Andrè nell'oramai lontano 1977 lo chiamò, dopo aver avuto tra le mani il suo disco d'esordio - un disco da tempo esaurito dal mercato e che lo stesso Massimo ristamperà tra breve - ad affiancarlo nella stesura di quello che è stato sicuramente l'album del suo rilancio e del suo radicale cambiamento: Rimini (Ricordi). Un disco fondamentale di cui Massimo è stato coautore di tutti i testi e tutte le musiche: Andrea, Coda di lupo, Sally, Volta la carta, Rimini, Avventura a Durango. Un lavoro nato da una lunga frequentazione con De Andrè nella sua casa in Gallura dove Massimo decise di trasferirsi in pianta stabile. Il suo rapporto con De Andrè, grazie anche al successo che il disco ottiene, diventa da questo momento in poi la storia di un'amicizia consolidata che avrà molte riprese, primo fra tutti la realizzazione del famoso brano Una storia sbagliata (1980), un pezzo dedicato al grande poeta ed intellettuale Pier Paolo Pasolini ed all'inizio utilizzato come sigla della trasmissione televisiva per la Rai Dietro il Processo. Ad accompagnarlo nel brano, sicuramente una curiosità, c'erano i New Trolls al gran completo. L'anno successivo è ancora di nuovo a fianco di De Andrè per l'album L'indiano(Ricordi) in cui firma a quattro mani alcune delle più belle canzoni che la storia della musica italiana ricordi. Hotel Supramonte, Fiume Sand Creek, Se ti tagliassero a pezzetti, Franziska, Ave Maria, Quello che non ho. Da sottolineare il fatto che alcuni dei brani di Rimini, segno dell'importanza che le stesse canzoni hanno rappresentato per lo stesso De Andrè, sono state dal cantautore genovese lungamente portate in tour nei grandi concerti fatti con la PFM dai quali scaturirono il doppio live del 1979-1980 Fabrizio De Andrè & P.F.M. in Concerto. Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola sono stati l'emblema di due diverse generazioni che si sono tese le mani instaurando uno straordinario rapporto di collaborazione ed alimentando reciprocamente la propria carriera artistica, prendendo un po' l'uno dall'altro. Tanto che il terzo album di Massimo dal titolo Tre Rose (Ricordi) verrà prodotto proprio dallo stesso Fabrizio De Andrè con gli arrangiamenti di Oscar Prudente e la presenza oltre che di Mauro Pagani al violino, degli stessi Dori Ghezzi e Cristiano De Andrè ai cori. Il disco arriverà, per la prima volta nella carriera di Massimo, nei primi dieci posti della classifica discografica italiana. Anche l'album successivo, Massimo Bubola, prodotto da Willy David, continuerà a segnare il suo legame con De Andrè, dal momento che uscirà per la Fado Records, all'epoca etichetta di proprietà dello stesso De Andrè. Con Fabrizio De Andrè manterrà per tutto il decennio successivo sempre un rapporto di grande vicinanza ed affetto, fino a sfociare nel 1990 in una nuova collaborazione firmando integralmente il testo di uno dei grandi capolavori di De Andrè: Don Raffaè. Nel frattempo però si era instaurato un rapporto strettissimo anche con il figlio di Fabrizio, Cristiano De Andrè.. A tutti gli effetti, ancora oggi, sia Massimo che Cristiano si considerano oltre che grandi amici, fratelli di sangue. La prima tappa di questo altro percorso di collaborazione viene sancito nel 1987 quando collabora all'esordio di Cristiano come autore della musica e dei testi di due brani: Se all'improvviso e Il cielo non cadrà. La presenza di Massimo sarà determinante per la carriera di Cristiano. Il suo tocco si rintraccia sparso un po' dovunque: in L'albero della Cuccagna, come in Canzoni con il naso lungo dove dà un esempio altissimo di traduzione ed adattamento nel rifacimento di un famoso brano di Tom Petty dal titolo Into the great wide open che diventa Nel grande spazio aperto. Un esercizio di adattamento che si ripeterà molto spesso nella sua carriera e che rappresenta indubbiamente uno degli aspetti più originali e costruttivi della sua multiforme attività: Romance in Durango di Bob Dylan che diventa Avventura a Durango, Baby, love me like you did before di Willy de Ville che diventa Billy Billy ed ancora Vagabond Moon di Willie Nile che diventa Vieni alla finestra, Whichita dei Jayhawks che diventa Padova e infine, come succede anche nell'ultimo album Diavoli e Farfalle, And a bang on a ear di Mike Scott che diventa E una tirata d'orecchio. La vita artistica di Massimo ha subito e attraversato anni cruciali per la storia e l'evoluzione della nostra canzone d'autore. Legandosi non solo alla vicenda artistica della famiglia De Andrè, ma sconfinando in decine di percorsi, sia nelle vesti di autore di canzone per altri artisti, sia nelle vesti di produttore, altrettanto feconde e fondamentali anche per il rinnovamento del nuovo corso del rock italiano La sua zampata geniale, come autore sia dei testi che delle musiche, si rintraccia in un disco di Milva del 1988 con il pezzo Rapsodie Gitane, in un 45" persino di Adriano Pappalardo del 1988 dal titolo Sandy, nell'album Passa la bellezza di Mauro Pagani (1991), nell'omonimo disco di Grazia Di Michele dello stesso anno, nell'album che ha rivelato Fiorella Mannoia del 1992 dal titolo I Treni a vapore, che ricambierà poi facendo i cori nell'album di Massimo del 1994 dal titolo Doppio Lungo Addio (Mercury) e ancora per Fiorella Mannoia nell'album Gente Comune del 1994, nel disco omonimo delle Cattive Compagnie del 1995, nell'album di Massimo Priviero Rock In Italia, in Fuochi di Angelo Baiguera del 1996 e infine, nel 1997, persino per Tosca nel disco Incontri & Passaggi. Diverso il discorso da affrontare per la sua attività come produttore, dal momento che per tutti gli artisti, sia solisti che band, che ha scelto di produrre, è stato non solo una guida spirituale, un fratello maggiore, ma anche autore di alcuni dei brani più belli delle rispettive produzioni. In questo senso sono sicuramente da ricordare le produzioni dei due album dei Gang, rispettivamente Le Radici e le ali (Cgd-1990) e Storie d'Italia (Cgd-1992) dove Massimo oltre che produttore risulta autore di musica e testi di quasi tutti i brani del disco; un'esperienza che ha anticipato la moda del folk rock, così in voga oggi in Italia, e quindi aperto nuovi ed importantissimi squarci creativi per il rinnovamento della nuova musica italiana. Massimo ha poi prodotto anche il bellissimo e purtroppo ancora poco conosciuto esordio del cantuatore siciliano Kaballà dal titolo Petra Lavica.(Cgd). Ed infine la sua ultima creazione con i primi due album della band degli Estra: Metamorfosi (Cgd-1995) e Alterazioni (Cgd-1997). Alfieri di un rock visionario e surrealista. Dal 1996 incide per la Cgd, etichetta per la quale ha già realizzato l'antologica Amore e Guerra del 1996, una carrellata in chiave rock dei suoi più grandi successi e l'intenso Mon Tresor del 1997. Un disco di grande raffinatezza. Preludio luminoso all'ultimo capitolo della sua meravigliosa saga musicale che si chiama Diavoli e Farfalle. Sicuramente un artista a tutto tondo e con una personalissima visione musicale che non disdegna di confrontarsi da letterato umanista e giramondo anche con il genere della poesia e della lettera - tante sue canzoni sono lettere -, stilema letterario di enorme dignità di cui troppo spesso si perde memoria e conoscenza. Nel 1996 pubblica per la edizioni Tarab di Firenze il libro I sognatori del giorno, raccolta di canzoni, lettere, poesie. Ennesimo atto di un musicista complesso, originalissimo, che si definisce "un cantante con band", la Eccher Band, e nello stesso momento un vero, grande viaggiatore del rock, vista la media di circa 60 concerti che ogni anno realizza in questo lungo percorso fatto di Vita, Morte e Miracoli, per ricordare l'ultimo disco, risalente al 1989, che di Massimo Bubola non vi avevamo citato. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito: lidogiardino.it

di Bob Decker
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE