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AUSTRALIA«Stop all'asilo offshore»

24.07.17 - 12:51
«Stop all'asilo offshore»

CANBERRA - L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha esortato oggi l'Australia a porre fine alla pratica nociva della gestione offshore, in Papua Nuova Guinea e Nauru, dei richiedenti asilo senza visto valido che arrivano via mare.

Ha inoltre deplorato che l'Australia rifiuti l'asilo nel Paese anche ai rifugiati vulnerabili con legami familiari in Australia, contrariamente a quanto discusso.

La gestione offshore dei richiedenti asilo «ha causato ingenti ed evitabili sofferenze, per troppo tempo», afferma l'Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi in una dichiarazione resa nota a Ginevra. «Famiglie sono state separate e molti hanno subito danni fisici e psicologici», afferma la dichiarazione che parla di condizioni inaccettabili.

In tale contesto, lo scorso novembre l'Unhcr aveva accettato di appoggiare il trasferimento di rifugiati negli Stati Uniti a seguito di un accordo bilaterale tra l'Australia e Usa. «Abbiamo deciso di farlo alla luce della chiara intesa che ai rifugiati vulnerabili con stretti legami familiari in Australia sarebbe stato permesso di stabilirsi lì», afferma Grandi. Ma l'Unhcr è stato recentemente informato che l'Australia rifiuta di accettare anche questi rifugiati e che la loro unica opzione è di rimanere dove sono o essere trasferiti in Cambogia o negli Stati Uniti, afferma l'Unhcr.

Solo per evitare di prolungare il loro calvario, l'Unhcr si è rassegnato ad accettare il trasferimento di tutti i rifugiati in Papua Nuova Guinea e Nauru verso gli Stati Uniti, anche quelli con i familiari stretti in Australia. Per l'Unhcr, la decisione del governo australiano di negare a quest'ultimi la possibilità di ricongiungersi con le loro famiglie «è in contrasto con i principi fondamentali di unità familiare e la protezione dei rifugiati».

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