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LUGANOIl programma della terza serata di Poestate

30.05.19 - 09:45
Tra giovani poeti, esordi letterari e un ricordo della Beat Generation
Poestate
Sabato sera si terrà il terzo appuntamento con Poestate.
Sabato sera si terrà il terzo appuntamento con Poestate.
Il programma della terza serata di Poestate
Tra giovani poeti, esordi letterari e un ricordo della Beat Generation

LUGANO - Sabato 1° giugno avrà luogo la terza serata del Festival Poestate. Un evento, lo ricordiamo, che la direttrice artistica Armida Demarta ha voluto dedicare a tutti i disoccupati, precari e sfruttati, giovani e meno giovani. Si parte come da tradizione alle 18.

Gruppo anni '80 - Lia Galli, Margherita Coldesina, Franco Barbato, Fabio Jermini, Mercure Martini, Marko Miladinovic e Noè Albergati.

Vedi articolo allegato.

La chiave nel latte - Alexander Hmine.

L’Elvezia porta con sé dei fiori e un innaffiatoio. Io cerco di condurre sull’acciottolato il mio pallone nuovo – un Tango bianco e nero. Mi sfugge, soprattutto quando la strada comincia a piegare verso il basso. Non incontriamo nessuno, solo qualche gatto randagio. L’ultimo tratto di strada scende troppo ripido, impossibile tenere sotto controllo il pallone. Lo prendo in mano. Il cancello è arrugginito. Devo aiutarmi con la spalla e applicare molta forza per aprirlo. Entro, lascio cadere il pallone, mi ci siedo sopra e aspetto l’Elvezia. Si è sicuramente fermata alla fontana per riempire d’acqua fresca l’innaffiatoio. Vedo che arriva. Prima di entrare si aggrappa al cancello e prende fiato. Si massaggia la schiena, là dove avverte dolore. Adesso è inginocchiata davanti alla tomba del marito. Io alleno il dribbling zigzagando tra le lapidi. Manca spazio. C’è la ghiaia. Difficile accelerare e sterzare. Vado sul vialetto lastricato che separa le
due ali del cimitero e palleggio. Di testa è difficile.

Alexandre Hmine è nato a Lugano nel 1976. Si è laureato in Lettere all’Università di Pavia. È stato redattore per la RSI, ha collaborato col settimanale “Azione” e dal 2004 insegna italiano nelle scuole superiori del Cantone, dal 2011 presso il Liceo 1 di Lugano. Con il suo libro “La chiave nel latte” ha vinto il Premio Studer/Ganz 2017 per la miglior opera prima e il Premio svizzero di letteratura 2019.

La sintonizzazione del vuoto - Gianluca Monnier.

Gianluca Monnier nasce a Roma nel 1971. La sua attività poetica inizia sotto la guida di Antonio Rossi. Nel 1999 porta a termine il progetto “Pixel”, in parte pubblicato dalla rivista Idra (Marcos y Marcos) e poi declinato in un’installazione urbana su manifesti pubblicitari. L’attività artistica l’ha portato nel 2007, dopo una residenza all’Istituto svizzero di Roma, a fondare insieme ad Andrée Julikà Tavares il collettivo “parapluie”. Parallelamente Monnier è autore e regista di documentari. La sua prima raccolta poetica s’intitola “La sintonizzazione del vuoto” (Edizioni Alla chiara Fonte, Lugano).

Povera mucca - Margherita Coldesina e Gilberto Isella.

Poeta e attrice, Margherita Coldesina nel 2007 ha fondato la compagnia Femme Théâtrale, con cui ha messo in scena monologhi e spettacoli in Svizzera e all’estero. Accanto alla carriera di attrice porta avanti il suo amore per la scrittura, culminata con la pubblicazione della raccolta di poesie “Il gioco era dirsi” (ed. Lietocolle, 2012). Nella primavera del 2019, per l’editore milanese La Vita Felice, uscirà il suo secondo libro, “Povera mucca”. www.margheritacoldesina.it

"All you can read" tra cibo e religione... bisogna avere fede - Mirko Aretini.

“All you can read”: storie indigeste per racconti di gusto (tra cibo e religione...bisogna avere fede). Tra cibo e religione, due pretesti narrativi per un’ irriverente e provocatoria disamina globale sugli usi e costumi del mondo moderno. Nella prima parte un ispettore gastronomico, stufo della disinformazione collettiva, degli All you can eat, le mode culinarie e di sopportare show sulla cucina, decide di ribellarsi e inizia a fare a pezzi il sistema sviscerando come un fiume in piena tutto ciò che avviene “dietro le quinte” di quello che all’apparenza è soltanto cibo. Con un’unica grande domanda costante: cosa pensiamo di sapere riguardo a ciò che ci vendono, di quel che compriamo e di cosa mangiamo per davvero? Tra speculazioni affaristiche senza scrupoli, cattive abitudini, cibi spacciati per altro, criminalità organizzata, metodologie di importazione di materie prime, l’esplosione globale degli AYCE, la conservazione degli alimenti, ma anche l’abuso di alcol e stupefacenti per combattere l’ansia e la depressione di molte cucine. Quel che ne esce alla fine è un ritratto caustico, divertente e sconcertante al tempo stesso che non offre soluzioni al lettore se non quella dell’onestà informativa. Senza dimenticare le diete folli, i vegani, i gruppi estremisti e chi pensa di potersi nutrire solo respirando energia...

Nella seconda parte Gesù Cristo torna sulla Terra ai giorni nostri ricominciando l’esperienza da zero, con l’obiettivo di capire come è cambiato il mondo in questi duemila anni nella speranza di una seconda possibilità, seppur con qualche reticenza. Deve però anche aggiornare per corrispondenza il Padre per informarlo sugli sviluppi e per questo tiene un diario in cui appunta le sue riflessioni più private, le difficoltà e gli sfoghi di un ragazzo che si sente il peso di troppe responsabilità addosso. Ben presto si accorgerà non solo che gli esseri umani non sembrano aver imparato dai propri errori e dato grandi segnali di cambiamento, ma soprattutto che concetti come “Credo” - “Fede”- “Religione”- sono totalmente sfuggiti di mano in ogni parte di mondo. Tra infinite derivazioni di dottrine religiose secolari fino ai nuovi culti delle religioni moderne e le psicosette. Per questo, Cristo stesso deve prenderne atto e riflettere seriamente prima di rivelarsi. Anche perchè forse, tutto questo, potrebbe essere la naturale conseguenza del tanto discusso libero arbitrio. Con in più la grande difficoltà di trovarsi improvvisamente in una terra ostile e pericolosa, che duemila anni fa era libera e adesso è divisa da un grande muro e tante armi... Il resoconto sarà impietoso. Introduzione di Silvano Repetto.

Mirko Aretini è regista, scrittore e video-artista insieme a molte altre cose. Nasce a Lugano il 24 dicembre 1984. Oltre che autore è attivo nell’ambito di mostre d’arte dal 2009, dove presenta singole opere e installazioni video sempre e comunque improntate verso un approccio dell’immagine come racconto. Sua la regia di “N.D.E – Near death experience” girato a Las vegas (2010) insieme ai lavori video che compongono la mostra itinerante di successo internazionale “The body identity”. Nel 2013 è uscito “Iceartland” (IFDUIF film) un docu-film poetico ambientato in Islanda tra arte, misticismo, elfi con la preziosa collaborazione dei Sigùr Ròs. Nel 2014 è uscito “Poetico Respiro – l’uomo e il tempo riflessioni d’artista” (IFDUIF film) il secondo film poetico con la collaborazione di numerosi artisti tra cui Vinicio Capossela, Patti Smith, Alessandro Haber, Philip Glass e presentato fuori concorso alla 71 mostra internazionale del cinema di Venezia 2014. Con “Full metal mind” (2017) chiude la personale “trilogia dell’uomo” con un film documentario incentrato sulla paura recondita che vanta la collaborazione di numerosi personaggi tra cui Paolo Villaggio, Goran Bregovic e Gino Strada. Attualmente sta lavorando alla trasposizione documentaristica di “Perché gli svizzeri sono più intelligenti” (IFDUIF film) liberamente tratto dall’omonimo libro di Jacopo Fo e con la partecipazione di Fo stesso. Il primo libro di racconti è “Le ali del nulla” (EIC 2009) a cui segue “La cecità dei sogni” (2012). “All you can read” (che verrà presentato in anteprima a Poestate 2019) è il suo terzo libro.

Silvano Repetto è nato a Mendrisio nel 1968. Vive a Lugano e lavora in un anfratto in Svizzera. 1988 Diploma in Arti Decorative CSIA, Lugano. 1992 Diploma all’Accademia di Belle Arti, Firenze, Italia. 1993 Fondatore de: il figlio di ubaldo il falegname, IFDUIF Video Festival, Lugano, Svizzera. Dal 1996 collabora con la RSI Radiotelevisione svizzera Lugano, Comano, CH. 1996 Co-fondatore del CACC- Centro Arte Contemporanea, Chiasso, Svizzera. 2002 Fonda il DAV international deposito arte vidéo internazionale, a Chiasso. 2002 Co-Fondatore con Aoi Huber Kono e Caroline Holdener della Fondazione Max Huber-Kono, Chiasso, Svizzera. 2002-04-05 Creazione del progetto MaxMUSEO , Svizzera. 2005 Inaugura il m.a.x.Museo, Chiasso. 2008 ri-fonda il CACC centro arte contemporanea Chiasso, con il critico d’arte Prof. Gigliotti. 2009 fonda la EIC italia e prepara un nuovo centro d’arte contemporanea all’estero. Crea e fonda diversi progetti d’arte in Svizzera e all’estero. 2018 Termina la sua lunga performance intitolata "Sul divano di...". È presente in collezioni internazionali private e pubbliche, performer, regista, produttore, pittore, art promoter, critico, curatore. Tutta la storia su www.ifduif.ch

Zugzwang Poesia - Marko Miladinovic, Paolo Agrati, Gianmarco Tricarico e Filippo Balestra.

Rassegna di poesia contemporanea a cura di Marko Miladinovic. Con i poeti Paolo Agrati (Milano 1974) – "Poesie brutte", Edicola Ediciones; Filippo Balestra (Genova 1982) – "Poesie normali", Miraggi Edizioni; Gianmarco Tricarico (Milano 1990) – "Dolci traumi", Miraggi Edizioni. Presenteranno le proprie rispettive opere in un intervento di spoken word.

Bimbo Chat - Lorenzo Buccella, Ruben Buccella, Gudrun De Chirico.

Gudrun De Chirico è danzatrice, performer, traduttrice, critica d’arte e giornalista. Scrive per diverse testate artistiche (Meta, Zeta, Inside Art) e, in Svizzera, per il settimanale Cooperazione. Ha appena tradotto, assieme a Martin Kuder, il libro “Monte Dada - danza espressiva e avanguardia”, edito dalla casa editrice bernese Stämpfli. È autrice e interprete di numerosi spettacoli a Bologna, Lugano, Monaco di Baviera, Vienna, sia con la compagnia “Porte degli angeli” di Bologna che a livello individuale (“Bazura”, “Carte e Ritagli”, “99% acrilico 1% pelle”, “IdeAzione”, “Benvenuti nel mondo di Schiller”, “Le Tentazioni di Eva”). Oltre a comparire da danzatrice in vari film (“Io sono viva” di Francesca Franzoso (2009), “Entropica”, “I Principi dell’indeterminazione-il Boia” di Fabio Donatini) e a realizzare lo spettacolo bilingue di teatro-danza “Un buco di memoria” (bilingue in italiano e tedesco; scritto, diretto e interpretato assieme a Toni Jop, sulla depor
tazione degli ebrei in Sudtirolo, Merano 2008), dal 2005 porta avanti il progetto personale di “arte in movimento” e “bambini in scena” con cui rilegge la storia dell’arte passata e contemporanea attraverso il linguaggio del corpo (Lac, Lugano). Tra i vari artisti con cui ha stretto collaborazioni creative figurano i poeti visivi Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti, il collettivo ZimmerFrei (Belgio/Bologna), Ugo Dossi (Monaco di Baviera), Nicola Macolino (Bristol/Uk), Kiddy Citny (Berlino), Renato Nicolini e Marilù Prati. A partire dal 2010, dopo la nascita del figlio Ruben, realizza assieme a lui svariate messinscene: nel 2010, la performance “Madre/Mutter” nell’ambito della decima edizione del Festival internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo a Bologna. Sempre dal 2010 partecipa regolarmente al Festival di poesia di Lugano Poestate (con poesie di Lorenzo Buccella): nel 2010 con la performance “Latte in Polvere” (assieme ai musicisti Luigi Mosso ed Edoardo Marraffa); nel 2011 con “Family Card”, nel 2012 con “Cantilene della crisi”, nel 2013 con “Ninna Nanna Atomica”, nel 2014 con “L’almanacco delle paure”, nel 2015 “Una vita da Popcorn”, nel 2016 “Infanzia remix”, nel 2017 “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, nel 2018 “Astronauti di ritorno”. Sempre con Ruben Buccella in scena, nel 2013, la performance “That’s Folklore” viene inserita nel cartellone del Festival Internazionale Gender Bender di Bologna. Così come nello stesso anno, la danza minuetto “Stati d’ansia di un’epoca” viene presentata a Modena a cura di Caye’s Lab. Nel 2016 presenta a TEDx Lugano la messinscena “Disposal of Rubble” con il musicista Zeno Gabaglio. Tra le collaborazioni  auratoriali, la mostra “Sound Zero / Arte e musica dalla Pop alla street art”, a cura di Valerio Dehò, Kunsthaus Merano arte, settembre 2006-gennaio 2007 (catalogo Damiani), in occasione della quale ha fatto fare murales a graffitisti come Blu & Erica il Cane.

Lorenzo Buccella è nato a Lugano nel 1974. Giornalista, critico cinematografico, scrittore. Lavora come giornalista per la Televisione Svizzera, attualmente come corrispondente dall’Italia. Dal 2010 è editor di PardoLive, rivista e sito ufficiali del Festival del film di Locarno. Ha insegnato “Analisi del linguaggio audiovisivo” e “Fenomenologia degli stili” presso la Scuola Universitaria della Svizzera Italiana e “Sceneggiatura e narratologia” presso il Conservatorio di Scienze Audiovisive di Lugano. Ha realizzato diversi documentari (Sorelle d’Italia, Vendesi Sicurezza, Bill Barazetti: un dilemma svizzero); spettacoli teatrali e performance poetiche (La ballata dei matti, La signora sporca, Confesso, Il killer, Family Card); ha scritto sceneggiature cinematografiche (Siesta, Uno contro uno, Taxiphone, Come un morto ad Acapulco); è stato autore e conduttore radiofonico per Rai RadioDue; ha recitato nella parte di se stesso nel mockumentary Rsi di Fulvio Bernasconi “Operazione Lombardia”. La sua ultima pubblicazione: “Forever Young”, storia del Festival del film Locarno 1997-2012” (Ed. Festival del film Locarno 2014). In precedenza, ha pubblicato racconti e poesie per Lupetti Editore, Marcos & Marcos, Mobydick, Iceberg e varie riviste letterarie italiane e svizzere.

I figli dello stupore. La Beat Generation italiana - Alessandro Manca, Arminio Sciolli e Andrea Viti.

Alessandro Manca (Lecco, 1985). Libero ricercatore. Laureato in Lettere Moderne con una tesi dedicata a ‘Un Weekend Postmoderno’ di Pier Vittorio Tondelli, appassionato di poesia e letteratura. Da anni studioso e lettore del movimento underground di poesia in Italia degli anni ’60 e della Beat Generation americana. Scrive poesie e ricerca nelle trasformazioni alchemiche della ‘parola’ nel corso della storia. Nel 2018 ha curato il volume ‘I figli dello stupore. La beat generation italiana’ [Sirio, 2018]. Con questo libro e con il film documentario allegato (di F. Tabarelli) viene offerta, per la prima volta in Italia, una panoramica articolata e documentata della poesia underground italiana e del contesto nella quale si è sviluppata, cercando di colmare una forte lacuna durata più di cinquant’anni. Vive in provincia.

Andrea Viti (sonorizzazione). Bassista, compositore e produttore artistico. Studia armonia e basso elettrico con il Maestro Dino D’Autorio. Collaborazioni: Karma, Afterhours, Blaine L. Reininger (Tuxedomoon), Hugo Race, Greg Dulli, Mark Lanegan, Carla Bozulich, Justina Lee Brown, Simone Massaron, Denis Stern, Vladimir Demyanov, Pier Luigi Ferrari, Aco Bocina, Franco Battiato, Alice, Marco Guarnerio, Osvaldo di Dio, Mino Di Martino, Xabier Iriondo, Enrico Gabrielli, Sebastiano De Gennaro, Fausto Rossi, Raiz, Cristina Donà, Volwo, Tiromancino, Dorian Gray, Luca Gemma, Paolo Iafelice, Benedetta Laurà, Gianpietro Marazza, Giancarlo Onorato, Opera Nomadi, Nick Taccori, Gnola Blues Band, Andy J.Forest, Paolo Bonfanti, Roberto Morbioli, Zeno de Rossi. Ha collaborato inoltre con: Guido Harari, Guido Chiesa, Silvia Alfei, Claudio Sinatti, Teatro Pane e Mate. www.andreaviti.weebly.com

Arminio Sciolli. Nasce a Berna il 30 luglio 1959 e cresce accanto ai genitori diplomatici svizzeri ad un ritmo di rotazione quadriennale da una capitale all'altra (Roma, Parigi, Guatemala City, Berna, ancora Roma, Milano, Caracas...) atterrando nella terra dei suoi avi, il Malcantone, nel 1985 in tasca una laurea in diritto dell'Università di Zurigo. Abbandona volontariamente e volentieri l'esercizio dell'avvocatura al momento della disintegrazione dell'URSS per sperimentare la sfida della caduta del muro nei paesi dell'Est. Rientra in Ticino sano e salvo per il nuovo Millennio dedicandosi alla ricerca per l'attribuzione del Rivellino di Locarno a Leonardo da Vinci, ricerca che diventa un progetto dopo due anni presso lo studio di architettura Italo Rota di Milano. Dal 2009 difende le mura del Rivellino inventando manifestazioni controculturali di ogni tipo che poi esporta in tutto il globo. Dal 2015 si specializza in eventi artistici alle Esposizioni Universali (Milano EXPO 2015, Astana EXPO 2017). Oltre alla sua biblioteca personale dedicata ai poeti della Beat Generation, ha riunito la quasi totalità delle opere pittoriche di Jack Kerouac promovendo le mostre al Centre Pompidou di Parigi, al ZKM di Karlsruhe, al MaGa di Gallarate con importante catalogo “Kerouac:Beat Painting” di Skira, la Bob Rauschenberg Gallery al FSW di Fort Myers (Florida), spesso in combinazione col legendario “Scroll” originale di “On the Road” in collaborazione con la Lily Library dell'Università dell'Indiana. Nel 2013, assieme alle edizioni ELR e con l'autorizzazione espressa del Jack Kerouac Estate pubblica il facsimile del primo manoscritto in lingua francese di “Sur la Route” di Kerouac in concomitanza con la mostra “Jack Kerouac et l'Art du Joual” al Rivellino LDV di Locarno.

Dj set Le Chat - Misha Tognola.

Misha Tognola a.k.a. Dj Vj Le Chat. Regista e produttore, diplomato alla London Film School, con 20 anni di esperienza nel mondo della produzione di spot pubblicitari, lungometraggi per il cinema documentari e programmi d’intrattenimento per la televisione. Figlio d’arte, cresciuto a bottega, ha fatto un lungo apprendistato presso Frama Films quale assistente e collaboratore di suo padre Victor Tognola. Come Dj e Vj appartiene al collettivo artistico Limmatbeatz di Zurigo, con cui collabora e organizza eventi dal 2007.

Potete trovare il programma della prima e della seconda serata in allegato oppure sullo Speciale Poestate.

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