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PARDOServo di nessun padrone

11.08.19 - 17:00
L’apprendistato è il nuovo di Davide Maldi presentato in prima mondiale nel Concorso Cineasti del presente. Mette in scena i riti di passaggio dell’adolescenza, tra la voglia di libertà e trasgression
Servo di nessun padrone
L’apprendistato è il nuovo di Davide Maldi presentato in prima mondiale nel Concorso Cineasti del presente. Mette in scena i riti di passaggio dell’adolescenza, tra la voglia di libertà e trasgression

Luca è un quattordicenne timido e dall’animo selvaggio, che I genitori hanno iscritto in una scuola alberghiera per imparare velocemente un mestiere e nella speranza che il carattere del ragazzo indomito e ribelle venga forgiato dalla rigidità delle regole imposte dalla scuola. Una scuola che forma persone al servizio delle altre.

Non si scherza per nulla in una scuola alberghiera. Le regole sono regole. D’ora in avanti i capelli devono essere corti e ben pettinati, le unghie devono rimanere pulite e le dita non devono diventare gialle per la nicotina. Il lavoro impegnerà molto sia mentalmente che fisicamente, quindi il consiglio che viene dato è quello di venire il meno possibile influenzati dall’atmosfera festaiola che regna attorno.

Il giovane protagonista Luca proviene da un villaggio di montagna tra le Alpi, è cresciuto in un paesaggio idilliaco badando al bestiame di famiglia e andando in giro nei boschi, veri spazi di libertà e di scoperta, dove è pure possibile misurarsi con se stessi. L’apprendistato porterà il giovane a fare i conti con ciò che sente dentro di lui e con ciò che dovrà fare nella vita: quanto dovrà sacrificare della propria libertà e adolescenza per lavorare al servizio dei clienti?

Girato nel Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola e tra i boschi della zona del Sacro Monte Calvario e persino a Venezia, su una nave da crociera, il lungometraggio di Davide Maldi si sviluppa sull’osservazione dei cambiamenti che un adolescente vive nel momento di confronto con le prime forme di disciplina, nel periodo in cui affina gesti, tecniche e soprattutto il carattere all’interno di un percorso di formazione professionale molto strutturato.

La scuola definisce le quattro pareti che diventano il vero palcoscenico del film. Mentre il regista ha deciso di lavorare con gli studenti di una classe del primo anno per registrare e sottolineare meglio i loro cambiamenti nel corso dell'anno.

A cavallo tra realtà e finzione, l’opera di Davide Maldi propone una riflessione sulla mercificazione dell’adolescenza e nell’austerità della scuola alberghiera trova il modo per mettere in scena una nuova «armata Brancaleone», capitanata da un giovane indomabile che si scontra con un sistema pronto a forgiare servi e padroni.

Il personaggio di Luca - con sempre le mani in tasca, sognatore e in capace di stare fermo come una bella statuina – colpisce per la sua autenticità e naturalezza. Difficile non stare dalla sua parte.

Spiega Maldi nelle note di regia: “Mi interessava il tema dell'iniziazione, cercando di trovare nel presente una corrispondenza con i riti di passaggio in uso nelle società antiche. Ho quindi iniziato a cercare un contesto reale in cui un ragazzo potesse essere condotto ad accelerare il suo processo di crescita imparando un lavoro molto impegnativo: la scuola alberghiera mi sembrava il contesto perfetto. Lì ho potuto osservare da vicino chi sceglie di imparare una professione definita da regole  e disciplina, soggetta alle rigide leggi di un lavoro che si costruisce al solo scopo di servire i clienti”.

 L’apprendistato, concorso Cineasti del presente, domenica 11 agosto, 18.30, Palacinema 1 – lunedì 12 agosto, 13.30, L’altra sala – martedì 13 agosto, 21.00, Palacinema 2

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