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STATI UNITI / CINAGli impiegati che producono gli schermi tattili di Apple sono sfruttati

04.12.13 - 09:45
È ciò che mostra un nuovo studio di Pane per tutti e Sacrificio Quaresimale
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Gli impiegati che producono gli schermi tattili di Apple sono sfruttati
È ciò che mostra un nuovo studio di Pane per tutti e Sacrificio Quaresimale

LUGANO – Settimane di lavoro di 7 giorni, una sorveglianza rigida, punizioni e dispositivi di sicurezza malfunzionanti: Biel Crystal, uno dei subappaltatori di Apple, non rispetterebbe i diritti umani e infrangerebbe la legge cinese sul lavoro. È ciò che mostra un nuovo studio di Pane per tutti e Sacrificio Quaresimale. Le due organizzazioni di cooperazione allo sviluppo domandano a Apple di assumersi le proprie responsabilità e di impegnarsi per migliori condizioni di lavoro presso i propri fornitori. Messa sotto pressione, Biel Crystal ha reagito.

 

L’impresa Biel Crystal, la cui sede si trova a Hong Kong, è il più grande produttore di schermi tattili al mondo. Apple acquista presso Biel Crystal circa il 60 percento degli schermi tattili di cui ha bisogno; Samsung il 20 percento. Biel Crystal, nella regione in cui è attiva, ovvero Huizhou (nella Cina del sud), dà impiego a circa 40'000 persone. Un nuovo studio di Sacom (Students & Scholars Against Corporate Misbehaviour), un’organizzazione non governativa basata a Hong Kong e finanziata da Pane per tutti, mostra le condizioni disumane in cui questi impiegati lavorano.

 

140 ore supplementari al mese - Giornate lavorative di 11 ore sono la regola presso Biel Crystal, nonostante i contratti le fissano a otto ore. "Ogni giorno facciamo tre ore di lavoro supplementare – spiega un’impiegata -. E lavoriamo anche undici ore al giorno di sabato e di domenica. Il solo giorno di libero che ci spetta è a fine mese con il cambio delle équipe". Le lavoratrici e i lavoratori della ditta fanno così ogni mese in media 120-140 ore supplementari quando perfino la legge cinese sul lavoro ne autorizza al massimo 36.

 

Sacom lo aveva già costatato presso Foxconn, un altro subappaltatore di Apple: presso Biel Crystal esiste un vero dispositivo completo di controllo. 2'000 agenti di sicurezza e numerose videocamere controllano continuamente i 40'000 impiegati dell’impresa, e questo perfino durante la pausa di mezzogiorno. Chi vuole andare al bagno deve ottenere un’autorizzazione ufficiale. E chi non raggiunge gli obiettivi di produzione, che si addormenta al lavoro o lascia cadere qualcosa viene sanzionato con una multa salata. Queste misure repressive sono disumane e illegali. Biel Crystal calcola poi le multe inflitte ai suoi impiegati e le deduce dal loro salario come bonus negativo. Un modo questo per aggirare la legge.

 

Quattro suicidi dall’inizio dell’anno - Per mantenere costi di produzione i più bassi possibili, Biel Crystal risparmia sulle misure basilari di sicurezza. Sebbene vi siano numerosi prodotti chimici altamente infiammabili che sono utilizzati nella produzione di questi schermi tattili, non esiste alcun estintore e neppure uscite d’emergenza nei padiglioni di produzione. E non vi sono neanche sufficienti abiti di protezione per le operaie e per gli operai che utilizzano macchine da taglio pericolose e prodotti chimici tossici. Numerosi impiegati intervistati hanno lamentato vomito e irritazioni agli occhi.

 

La pressione della produzione, le condizioni di lavoro pericolose e lo stile di management molto duro sono sovente elementi difficili da sopportare. Dall’inizio dell’anno almeno tre impiegati della ditta si sono suicidati. L’evento più recente si è verificato lo scorso ottobre: uno degli impiegati si è gettato dall’alto di uno degli stabilimenti della fabbrica.

 

Apple deve mantenere le sue promesse - Con la Fair Labor Association (FLA), due anni fa Apple ha iniziato un “programma di migliorie” in tre fabbriche di Foxconn. Tuttavia le condizioni di lavoro presso i subappaltatori di Apple restano problematiche. "La situazione presso Biel Crystal mostra che Apple è ancora lontana dall’aver messo in atto il suo impegno in favore di condizioni di produzione eque" costata Daniela Renaud, responsabile della campagna "High Tech – No Rights ?" presso Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti. Nell’ambito di questa campagna le due organizzazioni di cooperazione allo sviluppo si impegnano, dal 2007, per migliori condizioni di lavoro nella produzione di computer e di cellulari.

 

Pane per tutti e Sacrificio Quaresimale domandano a Apple di assumersi la sua responsabilità sociale a livello di diritto del lavoro e degli standard di sicurezza alimentare. "Apple deve rinunciare a una parte del suo margine di profitto così da rendere possibili tempi di lavoro ragionevoli e salari equi, come pure da permettere agli impiegati di ottenere gli indennizzi che dovrebbero poter pretendere in caso di malattia o di incidente" afferma Daniela Renaud.

 

Al contrario di Apple, Biel Crystal ha reagito agli aspetti sollevati nello studio e ha promesso dei miglioramenti entro la fine dell’anno. Daniela Renaud saluta questa reazione, ma resta vigile: "Ci assicureremo che le migliorie promesse siano davvero messe in atto".

 

I consumatori possono anch’essi contribuire a migliorare le cose e in modo particolare i poteri pubblici. Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti domandano alle autorità svizzere di assicurarsi e di esigere che gli apparecchi elettronici che acquistano siano stati prodotti in condizioni di lavoro eque.

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