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FinanzaSorveglianza mercati finanziari: 3.0 rapporto commissione Zimmerli

22.02.05 - 18:02
Sorveglianza mercati finanziari: 3.0 rapporto commissione Zimmerli

BERNA - La sorveglianza dei mercati finanziari dev'essere estesa rapidamente agli amministratori di patrimoni che si occupano degli investimenti collettivi di capitali esteri in Svizzera. Una commissione di esperti chiede al Consiglio federale di prendere misure in questa direzione.

Con il terzo rapporto pubblicato oggi, la commissione diretta dal professore bernese Ulrich Zimmerli ha portato a termine i propri lavori, indica in un comunicato il Dipartimento federale delle finanze (DFF). Questo gruppo di esperti è alla base del progetto di creazione di una vera e propria autorità di sorveglianza integrata dei mercati finanziari svizzeri, denominata FINMA.

Questa nuova entità, che potrebbe nascere nel 2007, dovrebbe raggruppare la Commissione federale delle banche (CFB), l'Ufficio federale delle assicurazioni private (UFAP) e l'Autorità di controllo in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro.

Dopo aver presentato un rapporto su un sistema di sanzioni da mettere a disposizione della FINMA, alla commissione rimaneva ancora da definire l'estensione della "vigilanza prudenziale", ossia il controllo dei mercati nell'intento di proteggere creditori e assicurati.

La commissione è giunta alla conclusione che l'estensione della sorveglianza è "estremamente complessa e molto controversa". Per la commissione, il Consiglio federale deve prendere una decisione di principio in materia, prima d'affrontare estenuanti lavori legislativi di preparazione.

Secondo gli esperti, misure urgenti s'impongono soltanto per gli amministratori di investimenti collettivi di capitali esteri, a causa delle linee direttive adottate dall'UE in questo settore. Per gli altri intermediari finanziari, come gli amministratori indipendenti di patrimoni, gli introducing broker e i commercianti di divise, gli esperti raccomandano invece di procedere passo dopo passo, a seconda delle esigenze.

Dato che non si è esposti a una pressione internazionale imminente e non vi è alcun rischio concreto derivante dall'insieme di questi intermediari finanziari - osservano ancora gli esperti nel terzo rapporto - non bisognerebbe agire senza un motivo fondato. Una procedura a tappe permetterà anche di non sovraccaricare la nuova autorità di vigilanza nella fase iniziale.

Il DFF procederà ora allo studio di questo terzo rapporto e sottoporrà al Consiglio federale proposte circa la continuazione dei lavori. Gli esperti gli raccomandano d'istituire una nuova commissione, una volta che sarà stata presa la decisione di principio.

ATS
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