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MENDRISIOAutorità politica: tra impotenza e indifferenza

04.04.13 - 08:55
Sinue Bernasconi, candidato PLR n. 34 al Consiglio comunale di Mendrisio
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Autorità politica: tra impotenza e indifferenza
Sinue Bernasconi, candidato PLR n. 34 al Consiglio comunale di Mendrisio

Nel febbraio del ’94 il popolo decise che le merci da frontiera a frontiera avrebbero dovuto passare via ferrovia e che eventuali eccezioni sarebbero state possibili soltanto se indispensabili (art. 84, cpv. 2 della Costituzione federale). Sono passati quasi 20 anni da tale decisione ma la volontà popolare non è stata rispettata se pensiamo che ogni anno dal traforo del Gottardo transita all’incirca un milione di autocarri: tutte eccezioni assolutamente indispensabili? Perché il Consiglio federale non fa eseguire il volere dei cittadini? Forse perché quando valori e principi – seppur ancorati nella Costituzione - si scontrano con la cruda realtà l’autorità politica è impotente, deve fingere di fare qualcosa che vada nella direzione del volere popolare , preoccupandosi bene di nascondere la propria impossibilità di agire realmente sul corso degli eventi.

 

O forse questa è una visione troppo ingenua del politico, persona in realtà incapace – o ancor peggio reticente – nel far eseguire il volere dei cittadini? I favorevoli al raddoppio dicono che ormai è tardi per pensare a soluzioni che interessino la ferrovia, che bisogna agire ora con i mezzi e le certezze che abbiamo per rispondere tempestivamente al necessario risanamento del tunnel, senza dilungarsi in riflessioni filosofico-teoriche perlopiù irrealistiche. Eppure come cittadino svizzero mi sorge una domanda legittima: cosa ha fatto la Svizzera durante questi ultimi 20 anni per promuovere e trovare delle soluzioni per quel che concerne il transito delle merci su ferrovia? Cosa hanno fruttato le trattative ed il dialogo con le autorità italiane e tedesche per la costruzione di terminali e rampe?

 

A prescindere dalle risposte a questi quesiti è inammissibile che il Consiglio federale abbia approvato la variante del raddoppio del Gottardo perché questo va palesemente contro il desiderio del popolo di trasferire le merci su rotaia! Come se non bastasse, pure il nostro Consiglio di Stato ha scritto una lettera a tutti i Cantoni invitandoli a sostenere la variante del raddoppio del Gottardo! Raddoppio significa mettere i presupposti per un Ticino ancora più trafficato ed inquinato, un Ticino che si prostra ai piedi dell’UE autoproclamandosi “Terra di transito su gomma” per eccellenza, dimostrando mancanza di personalità, rivelandoci uno scenario al quale siamo stati abituati troppo spesso ad assistere ultimamente.

 

Dobbiamo promuovere un Ticino che crede fino in fondo nella “politica di trasferimento”, non che spiana letteralmente un tappeto rosso – rigorosamente tessuto a spese dei cittadini svizzeri – alle varie lobby di autotrasportatori svizzere ed europee! Le opzioni comprendenti le famose “strade viaggianti”, sono più che attuabili e non nuocerebbero alla nostra economia in termini d’isolamento, soprattutto per quel che concerne le varianti in cui si prevede un risanamento diluito su più anni. Per esempio, una variante prevede una chiusura di soli 5 mesi all’anno! Pensiamo inoltre – informazione che molti ignorano – che anche in caso di raddoppio il Gottardo verrebbe chiuso per ben 140 giorni!!

 

È facile capovolgere il tutto ad opera ultimata, chiedendo al popolo se vuole aprire due corsie per senso di marcia “a costo zero”. Quella delle corsie monodirezionali sembra una favola che sta facendo presa nell’opinione pubblica. Anche a me piacciono le favole, quelle di Fedro e di La Fontaine, quelle che raccontano i politici pro-raddoppio – credetemi – non meritano nemmeno di essere narrate anche perché, come afferma la Consigliera federale Leuthard: “non costruiamo di certo una seconda galleria per poi lasciare due corsie inutilizzate”.

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