A tu per tu con Gerhard Pfister, presidente nazionale del PPD, in vista dell'appuntamento elettorale del prossimo 20 ottobre
BERNA - Per il PPD le elezioni federali del prossimo 20 ottobre rappresentano un importante banco di prova. Durante questa legislatura nessun altro partito ha infatti perso tanti seggi nei vari cantoni. A tu per tu con Gerhard Pfister, presidente nazionale del PPD.
Gerhard Pfister, qual è l’obiettivo del PPD il prossimo 20 ottobre?
«L’obiettivo è di restare la maggiore forza politica nel Consiglio degli Stati. E di aumentare la nostra quota nel Nazionale».
Negli ultimi quattro anni qual è stato il più grande successo del PPD?
«Chiaramente l’approvazione del pacchetto riforma fiscale/AVS. E il terzo più grande successo è rappresentato dalla strategia energetica, che è passata soltanto grazie a Doris Leuthard».
È soddisfatto dell’applicazione dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa senza tetti massimi?
«Il PPD aveva avanzato un’altra proposta per una migliore applicazione della volontà dell’iniziativa e del popolo. La diffidenza che una parte della popolazione prova nei confronti della politica è dovuta alla sensazione che le decisioni popolari non siano rispettate».
A casa sua chi si occupa delle faccende casalinghe?
«Principalmente mia moglie. Ma quando posso essere d’aiuto, dò una mano».
Vorremmo conoscerla meglio. Quando è stata l’ultima volta in cui ha pregato?
«Delle brevi preghiere le recito spesso, mi danno sostegno».
Qual è stato il suo più grande peccato di gioventù?
«Quando avevo otto o nove anni ho rubato qualcosa in un negozio. E me ne sono poi pentito molto».
Quando è stato ubriaco per l’ultima volta?
«È da molto tempo che non mi capita più di essere veramente ubriaco. Ma serate in cui scorre molto alcol… a volte ci sono».
In caso di sconfitta del PPD, si ritirerà?
«Non è un motivo per ritirarsi. Ma dopo ogni risultato, all’interno del partito discutiamo se devo continuare a ricoprire la carica di presidente».