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CANTONEMatteus Heiter, Non capisco. O forse sì!

08.03.20 - 20:53
Matteus Heiter (PPD) candidato al Cc di Lugano (Lista 1, n. 25)
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Matteus Heiter, Non capisco. O forse sì!
Matteus Heiter (PPD) candidato al Cc di Lugano (Lista 1, n. 25)

Mi chiamo Matteus Heiter e sono candidato al Consiglio comunale di Lugano (Lista 1, n. 25) in rappresentanza del PPD e del quartiere/ex-Comune di Sonvico-Dino.

Sono nato a Sorengo: per noi del Luganese o sei nato a Sant'Anna o al Civico, è un po' come l'eterna battaglia tra Ambrì e Lugano! Sono cresciuto a Sonvico da padre svizzerotedesco e madre portoghese: quindi quando si parla di multiculturalismo sono sul pezzo. I miei amici sanno che sono uno di centro tendente alla destra ma spesso neutrale, sanno che le battute le capisco con un attimo di ritardo, alla bernese come il Cantone in cui è nato mio padre, ma che quando c'è da essere flessibili uso il metro "latino" come mi ha insegnato mia madre. Adoro il compromesso inteso come soluzione temporaneamente unica che va a beneficio di chi ha bisogno. L'unico assoluto in cui credo è il bene: che quando viene intrapreso e applicato, sia nelle decisioni importanti come anche nelle decisioni quotidiane (ad esempio l'impegno di effettuare una raccolta separata dei rifiuti piuttosto che dare fuoco a tutto e eliminare risorse importanti), ti dà una sensazione interiore di tepore. Mi dissocio invece totalmente da chi vive di altri assoluti: come chi vede lo straniero solo come qualcosa di nocivo e dannoso o quelli che vogliono che lo Stato si prenda carico di ogni cosa e aiuti tutti.

Sono uno di poche parole e di azioni semplici ma efficaci. Pertanto non capisco quei politici che presentano interpellanze inutili, a mero scopo elettorale: come quella concernente la riscossione delle multe da soggetti esteri morosi verso la città di Lugano. La legislazione federale infatti già dà la possibilità in modo semplice ed efficace a qualsiasi autorità ufficiale (polizia cantonale o comunale e guardie di confine) di riscuotere l'importo dovuto qualora la persona multata dovesse essere fermata e controllata in qualsiasi luogo della Svizzera, senza dover ricorrere a società di recupero crediti.

Non capisco l'attuale discussione sui rifiuti: è la cosa più logica e naturale recuperare le risorse che il nostro pianeta ci offre! Il petrolio, da cui proviene la plastica, non è illimitato e se bruciato non torna più indietro, mentre ci serve per creare dispositivi medici, attrezzi o altri strumenti fondamentali alla nostra attuale esistenza.

Non capisco come mai ci siano ancora dibattiti sul futuro dell'ex-macello. I giovani hanno bisogno di spazi in cui vivere esperienze, giuste e sbagliate, belle e brutte, che li porteranno a diventare gli adulti di domani. Ma perché dunque gli adulti di oggi permettono che un luogo simile, d'interesse comunitario, dal grande potenziale urbano e culturale, sia lasciato in mano a pochi "adulti bambini" che non sanno assumersi le proprie responsabilità fondamentali (igiene, convivenza pacifica, ecc.)?

"Adulti bambini" che invece di anteporre il bene dei cittadini di Lugano si appuntano sul petto la medaglia di difensori dell'autogestione addirittura mondiale, invocando cortei non autorizzati, calamite per altri soggetti che non hanno rispetto per la proprietà altrui. La proprietà di tanti altri "autogestiti", quelli veri, quali siamo tutti quanti noi che autonomamente cerchiamo di arrabattarci per arrivare alla fine del mese senza l'aiuto di nessuno se non della famiglia, degli amici o, a volte, dello Stato (che comprende noi come comunità sul nostro territorio).

Non capisco i partiti che dicono che la città deve assumersi la responsabilità di questo e di quello, i costi di giù e i costi di su. La mia risposta è semplicissima: la città siamo noi tutti cittadini insieme che con i soldi di chi guadagna di più e di chi guadagna di meno rimettiamo a posto le strade, promuoviamo la cultura, aiutiamo chi non arriva a fine mese a pagare la cassa malati e paghiamo l'abbonamento dei mezzi pubblici ai giovani che sono in formazione per permettergli di diventare il nostro futuro.

Non capisco le fermate del bus nel mio quartiere, dove sono stati messi dei gradini che impediscono a carrozzine e sedie a rotelle di scendere dal bus in maniera sicura: si potevano mettere dei cordoli dritti, ma non è stato fatto.

Potrei continuare a iosa con dei "non capisco". Ribadisco, sono di poche parole ma cerco soluzioni, ho interesse a far sì che la nostra città funzioni a dovere e che si trovino risposte per i piccoli come per i grandi problemi. Infatti a Lugano ci abito io, ci abita la mia famiglia, ci abita il mio vicino e il vicino del mio vicino fino ad arrivare ai confini della nostra bellissima città. Voglio solo il bene del nostro magnifico Comune e l'unico interesse che ho, è la prosperità del nostro territorio. Quanto mi piacerebbe riuscire a semplificare la politica per riportarla a misura di cittadino e non "a misura da film", dove il politico è una star irraggiungibile. Perché il politico è un cittadino qualunque che si mette a disposizione della comunità, non sta sopra di noi e non ha potere alcuno: il potere è solo e solamente dei cittadini. Capisco che siamo innanzitutto svizzeri e liberi, tutti noi cittadini di Lugano, e che dobbiamo riprendere in mano la politica e il bene della nostra città.

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