Una lettera del candidato Ppd per chiedere sostegno elettorale ai delegati dell’associazione crea malumore all’interno del Touring Club Svizzero. Ne discuterà lunedì il comitato del Club.
RIVERA - A mostrarci la lettera che sta creando polemica è un delegato del Touring Club Svizzero. In questi giorni in seno all’associazione circolano le voci più curiose: che l’invio elettorale sarebbe stato mandato a tutti e settantasettemila i soci; che gli indirizzi segretati sarebbero giunti, non si sa bene come, al candidato che ha spedito le missive. Insomma la polemica dentro il TCS s’ingrossa vieppiù e per lunedì è in programma una riunione del comitato, appunto, per far chiarezza.
L’accusa mossa da alcuni è che Raffaele De Rosa, candidato del Ppd al Governo e membro di comitato della sezione cantonale del TCS, avrebbe “usato” il TCS per farsi campagna elettorale contravvenendo alle direttive interne dell’associazione che è apolitica e aconfessionale.
Da alcune verifiche e telefonate abbiamo potuto appurare che l’invio non è stato fatto a cascata a migliaia di soci, ma solo ai delegati e ad altre persone di spicco all’interno del TCS, note a tal punto che i loro nomi, con tanto di indirizzi, figurano nel Rendiconto annuale. Nella lettera De Rosa sottolinea l’importanza dei temi del traffico e il suo impegno per contribuire a risolverli. Senza loghi del TCS, ma con l’indicazione in calce, nella firma, “membro di comitato”.
Sulla vicenda, che sarà approfondita lunedì nella riunione di comitato a Rivera, il punto centrale sarà stabilire se De Rosa non abbia rispettato le severe regole che il Tcs si è dato per non farsi trascinare nella mischia elettorale (al contrario di pescatori, medici, etc). Contattato da Tio/20Minuti, Raffaele De Rosa si limita a dire: «Sono tranquillo e sereno, non ho fatto nulla di illegale. Ma per correttezza verso i miei colleghi di comitato preferisco non commentare».