Undici candidati si attribuiscono il sostegno dal mondo dei pescatori. Col tacito assenso della Federazione, che dal nuovo parlamento si attende «sanzioni più severe contro chi inquina»
BELLINZONA - Una sirena ammaliante che incornicia la scritta, su fondo azzurro, “i pescatori ticinesi invitano a sostenere i deputati che…”. E sotto la striscia, apparsa sui giornali, i volti di undici deputati uscenti “sensibili al tema della pesca e sostenitori dei deflussi minimi”. L’aspetto, un po’ “sbarazzino”, del banner pubblicitario apparso oggi può dar adito - soprattutto dopo l’endorsement pasticciato o peggio dell’Ordine dei medici - a qualche dubbio sul reale sostegno ufficiale agli undici.
Oltre i deflussi - Dubbi che fuga, lo stesso presidente della Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca (Ftap), Urs Luechinger: «È un’iniziativa partita da questi stessi deputati ma che va bene, perché si sono impegnati in modo particolare nell’arco del quadriennio per la pesca e più in generale per natura. Sono venuti all’assemblea e mi hanno messo al corrente di questa iniziativa. Si sono guadagnati questo rispetto maggiore per essersi profilati non solo in occasione del voto sui deflussi minimi. Da anni sono i nostri fidati deputati». Se poi qualcuno si interrogasse sui nomi proposti… «Amanda Rückert - spiega il presidente - ci è sempre stata vicina e va anche a pescare. Ha la licenza annuale. Così, Enea Petrini che è pescatore da quarant’anni. Ma quasi tutti quei deputati sono pescatori». Pescano anche voti… «Beh, ma ci sta» sorride Luechinger.
L’onda nell’urna - Con circa quattromila patenti staccate i pescatori, al pari dei cacciatori, rappresentano un bel bacino dove cercare sostegno. La Ftap non ha però campagne particolari in vista: «Il nostro supporto ufficiale avverrà nell’ambito del pool caccia, pesca e tiro, dove abbiamo allestito un flyer che verrà allegato, entro fine mese, alla rivista Caccia e pesca. Li ci sarà il sostegno formale ai candidati». Non sono previste vostre “sponsorizzazioni” ufficiali sui quotidiani? «No, c’è il pool che se ne occupa. Oltretutto abbiamo un 25 per cento di associati giovani, che non votano. Coinvolgere anche loro nella bagarre elettorale non ci sembra il caso».
Più severità contro chi inquina - Quella che si sta concludendo è stata una legislatura assai “pescosa” per la categoria, grazie allo storico aumento dei deflussi minimi nei fiumi. Per la prossima, dice Luechinger, «lasciamo decantare e assimilare questa decisione. Dopodiché torneremo alla carica sui temi classici, in particolare solleveremo la questione delle pene troppo basse per chi inquina i corsi d’acqua. È ridicolo che chi distrugge un intero ecosistema prenda solo 3-4mila franchi di multa. Inquinare costa meno che smaltire in modo regolare».