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L'OSPITECure a domicilio: sistema da rivedere!

26.02.19 - 09:30
Massimiliano Robbiani, Deputato e candidato per il GC per la Lega dei Ticinesi (Candidato 11 lista 14)
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Cure a domicilio: sistema da rivedere!
Massimiliano Robbiani, Deputato e candidato per il GC per la Lega dei Ticinesi (Candidato 11 lista 14)

Le cure a domicilio sono una parte importante dell’offerta sanitaria del nostro Cantone. Due sono le realtà presenti in Ticino: i servizi cure domiciliari pubblici e un’infinità di servizi privati. La qualità delle cure e i servizi offerti sono ottimi comunque, indipendentemente da chi li eroga. Ma la differenza sostanziale sta nella gestione finanziaria delle diverse strutture. Mentre i servizi pubblici sottostanno a rigidi regolamenti e al controllo degli enti pubblici (con tutti i limiti che ciò comporta), gli altri fatturano semplicemente le prestazioni alle casse malati, senza troppo preoccuparsi di dover rispondere del maggior tempo, dei maggiori oneri, delle spese supplementari generate. Nella pratica accade, purtroppo , che le casse malati paghino senza tanti controlli, perchè in fondo, dal loro punto di vista, il totale dei costi  per questi servizi corrisponde a non più del 5% del totale di tutti i costi delle assicurazioni malattia. Sembra poca cosa, ma si tratta pur sempre di milioni che certamente non contribuiscono a far scendere i premi delle casse malati.

Ecco, quindi, che esiste nei fatti una disparità di trattamento che è sfavorevole al servizio pubblico e che premia quello privato. Le statistiche dei dati 2016 dimostrano che ad ogni caso i servizi pubblici dedicano una media di 56 ore, mentre quelli privati 114. Partendo dalla certezza che i privati devono guadagnare perché l’ente pubblico non ne copre i costi, ciò significa che i paletti messi al servizi aiuto domiciliari pubblici sono maggiori rispetto a quelli dei privati. Significa anche che da qualche parte qualcosa non funziona come dovrebbe e l’impressione è che questo qualcosa sia da cercare nella mancanza di coerenza delle casse malati. Le due realtà devono essere uguali con un equilibrio finanziario uguale per entrambe. Invece, mentre nel pubblico si cerca di contenere i costi, nel privato questa preoccupazione sembra non esserci, grazie al sistema che glielo consente. Riconoscendo il grande lavoro e l’ottimo servizio presente sul territorio, bisogna però che tutti siano trattati allo stesso modo e contribuiscano al buon andamento delle finanze pubbliche e del cittadino.

 

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