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BELLINZONACasa per anziani: le figure barbine senza fine

31.03.21 - 13:46
Sezioni Lega dei Ticinesi - UDC Bellinzona
Ti Press
Casa per anziani: le figure barbine senza fine
Sezioni Lega dei Ticinesi - UDC Bellinzona

BELLINZONA - Nuova figuraccia del Municipio cittadino. Di ieri la notizia che il ricorso all’Autorità di ricorso in materia radiotelevisiva contro due trasmissioni della RSI è stato bocciato all’unanimità. Contrariamente a quanto sostenevano il sindaco Branda e il municipale capodicastero Servizi sociali Soldini, i giornalisti hanno dunque informato correttamente il pubblico su quanto accaduto tra le mura della casa per anziani di Sementina.

Ancora una volta la versione fornita dalla Città esce sbugiardata. Ad oggi nessuna ammissione di colpa (o che qualcosa non è funzionato a dovere) e neppure delle scuse sentite ai parenti delle vittime. 

La linea tracciata dal Municipio resta la stessa di sempre: non arrendersi all’evidenza dei fatti, ma cercare di dimostrare il contrario contrattaccando. Del resto le forze messe in campo supportano questa tesi: tre avvocati (ripartiti tra PLR, PS e PPS) pagati si dall'assicurazione delle Città, ma che poi si rifarà sulle casse comunali e quindi sul cittadino. 

Ricordiamo che il maldestro tentativo del Municipio di interporre ricorso nei confronti della RSI è stato fatto quando l’esecutivo era già in possesso delle conclusioni dell’Ufficio del medico cantonale su quanto constatato. Nonostante ciò, con un atto di forza, si è cercato di delegittimare due trasmissioni apprezzate e due brave giornaliste, sapendo che i fatti descritti coincidevano con le lacune evidenziate. 

Tra l’altro il documento era conosciuto dall’esecutivo anche al momento di fornire risposte evasive e superficiali alle nostre interpellanze.

Oltre a ciò, ricordiamo che contro il direttore generale e la direttrice sanitaria è tuttora pendente un’inchiesta penale. Già questo sarebbe un motivo sufficiente per tenere un profilo molto più basso di quello deciso.

Senza dimenticare, che alle due persone sotto inchiesta sono state pagati complessivamente 30'000.- di ore supplementari con un'insolita rapidità. Una priorità decisamente di pessimo gusto.

Il cerchio insomma si stringe e gli insuccessi si sommano: inchiesta penale, ricorso RSI bocciato e documento dell’Ufficio del medico cantonale impietoso.

Dal sindaco e dal capodicastero è giusto attendersi un deciso cambiamento di rotta caratterizzato da trasparenza e assunzione di responsabilità.

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