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LUGANORivalorizzare le nostre radici e identità: ogni comune faccia la sua parte

15.03.16 - 06:00
Nicholas Marioli, Candidato in Consiglio Comunale a Lugano per la Lega dei Ticinesi Candidato 14 Lista 7
Rivalorizzare le nostre radici e identità: ogni comune faccia la sua parte
Nicholas Marioli, Candidato in Consiglio Comunale a Lugano per la Lega dei Ticinesi Candidato 14 Lista 7

LUGANO - Il dialetto Ticinese è sempre meno parlato, specialmente dai giovani, questo è un dato di fatto.

Diverse mobilitazioni sono in atto per cercare di consolidare questa lingua anche tra i giovani, mi riferisco ad esempio alla recente petizione per ripristinare le commedie dialettali nel palinsesto della RSI.
Il potenziale c’è: secondo una statistica in Ticino ci sarebbero all’incirca 100'000 persone che capiscono e si esprimono nella nostra lingua locale.
Anche il consenso politico sembrerebbe essere presente, basti pensare che alla petizione hanno aderito parecchie personalità come ad esempio i Consiglieri di Stato Norman Gobbi e Paolo Beltraminelli.
Siccome questo tema che mi sta particolarmente a cuore, sto guardando da vicino il comune di Pura (in dialetto Püria) che ha promosso la toponomastica nella lingua locale, fino a diventare una realtà consolidata a tutti gli indirizzi del comune.
La mia proposta è di estendere questa realtà anche a tutta la città di Lugano, che necessita, a causa della troppa multiculturalità, di una maggiore forza identitaria e tradizionalista.
Per questi motivi mi sono dunque permesso di approfondire il tema direttamente con le persone coinvolte in prima persona.

Due domande al Sig. Sciolli, già segretario comunale e promotore del progetto

Mi racconti un po' come è nata questa idea e quali sono stati gli sviluppi fino alla sua realizzazione.

Abbiamo dato seguito a una richiesta del 24.04.2006 delle autorità cantonali (DFE).
Nella proposta formulata al Consiglio Comunale abbiamo trovato un miscuglio di indicazioni di strade in lingua italiana e dialetto e anche delle zone con confini imprecisi. La commissione di studio è partita dall’idea di rivedere completamente lo stradario per mantenere una certa identità locale e un ricordo dei nomi a suo tempo in uso e che in certi casi indicano precise attività svolte in quel tempo.
La commissione in data 27.06.2011 ha rilasciato il suo rapporto finale.
Peccato lo stralcio da parte del Municipio del termine Vüsnanza”: luogo dove si radunava l’assemblea dei vicini. Sarebbe stata l’occasione, anche per chi non è di Pura, di conoscere la storia dei nostri paesi. Magari la posa di una targa sarebbe ancora attuabile.

Le faccio una domanda tecnica: che dialetto avete utilizzato? Locale o il cosiddetto "dialetto della ferrovia"? Inoltre come avete fatto a poter determinare la complessa grammatica?

Facendo capo al libretto dei toponimi che riporta i nomi in dialetto locale tramandati oralmente dagli anziani e contenuti in vari documenti.

Due domande al Sig. Ronchetti, attuale presidente del Consiglio Comunale

Lei attualmente è primo cittadino, a distanza di un qualche anno come pensa venga percepita dalla gente questa realtà?

Una buona parte della popolazione e forse più ha certamente apprezzato questo cambiamento. Con l'andare del tempo sono convinto che anche quelli più scettici si adatteranno alla situazione comprendendo pure il significato di questa variazione.

Qualcuno potrebbe obbiettare definendola una decisione "inopportuna" nei riguardi delle diverse etnie e di chi non comprende il dialetto. Cosa ne pensa?

Io penso proprio che se dovesse esserci per davvero questo "qualcuno", dovrebbe unicamente adattarsi agli usi e costumi del paese, si tratterebbe comunque ed unicamente di una reazione iniziale che con il passare degli anni andrebbe ad assimilarsi per giocoforza con il nostro stile di vita.

 

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