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MENDRISIOOtto volti e destini per l’Otto marzo

06.03.16 - 12:52
Françoise Gehring, candidata in Municipio e in Consiglio comunale a Mendrisio per Insieme a Sinistra
Otto volti e destini per l’Otto marzo
Françoise Gehring, candidata in Municipio e in Consiglio comunale a Mendrisio per Insieme a Sinistra

In questa sorta di alfabeto declinato tutto al femminile, le donne potrebbero essere molte di più, o molte di meno. Potrebbero essere diverse. E lo sono cammin facendo, nel percorso della vita. Alcune ti restano accanto e ti guidano come una stella polare, sempre. Altre si accendono, si spengono, scompaiono per poi riapparire nel mio cielo personale a seconda dei momenti. Sentinelle, guide, complici. Le donne di ieri e di oggi, e anche quelle che verranno, mi sono care. La sorellanza è preziosa. Riscopriamola. In fretta.

Anna Göldi è l’ultima strega ad essere condannata a morte in Europa. Decapitata nel 1782, è stata riabilitata qualche anno fa dal parlamento del canton Glarona. Una fondazione in ricordo dell'ultima strega – simbolo di un femminicidio pianificato dall’Inquisizione e scatenato dalla concezione demonizzata della donna - ha per scopo di impegnarsi a favore degli emarginati e delle minoranze.

Carla Agustoni, da Asti a Giubiasco, fino ai vertici della politica ticinese; figura centrale nel Partito socialista autonomo (PSA). E’ sempre stata un passo davanti agli altri. Tante idee e intuizioni e una grande capacità progettuale. Molto profilata come donna di sinistra e femminista, Carla non è mai stata dogmatica, chiusa o rigida sulle proprie posizioni. Ha saputo conquistare rispetto e ammirazione per la sua onestà intellettuale, per il suo profondo rispetto delle idee altrui e per quella sua innata eleganza anche nel contrastare gli avversari politici.

Danielle Mitterrand, una première dame irripetibile. Profondamente legata alla libertà – prima come partigiana nella resistenza e poi come consorte di François, ex presidente francese fedifrago – Danielle non ha mai tradito il suo spirito indipendente. Nelle vesti di première dame ha sempre evitato la beneficienza mondana, l’ora del tè nei salottini vellutati, le gite in pullman con le first ladies in in fila per due. Impegnata nella lotta per i diritti umani, se ne era andata in punta di piedi. Tra le sue ultime dichiarazioni: “La povertà non è un destino. La povertà è la responsabilità di chi governa male”.

Emily Dickinson è da sempre una delle mie predilette compagne di viaggio. Con le sue poesie è in qualche modo un antidoto all’aridità e un invito al coraggio: essere se stesse. Radicale nelle sue scelte, lucida, misteriosa, inafferrabile, autoironica, austera, sensuale; insomma, tremendamente complessa: come me, come tante altre, come chi è sempre alla ricerca di qualcosa, di un altrove. Solitaria e appartata, disse ad un’amica: “Una porta chiusa a chiave è la libertà”.

Frida Kahlo, una vita tormentata, appassionata. Una vita legata all’arte. Una forza istintiva e irrequieta che le ha guidato la mano nei suoi dipinti senza compromessi. Meravigliosi, intensi, capaci di dare al dolore un’immagine. Attivista del partito comunista messicano (a cui si iscrive nel 1928), ha rotto tutte le rigidità culturali dell’epoca, per vivere liberamente. Frida muore a soli 47 anni nel 1954. Qualche giorno prima della morte, sul suo diario aveva annotato: “Attendo con gioia la fine e spero di non tornare più”.

Iris von Roten, nasce nel 1917 a Basilea in una famiglia dell'alta borghesia, i Meyer, nelle cui precedenti generazioni c'erano state alcune pioniere della causa femminile. Nel 1941 ottiene il dottorato in legge. Nel 1958 pubblica Frauen im Laufgitter, un’ analisi impietosa sulla situazione delle donna in Svizzera. In pochi giorni diventa la persona più criticata e vituperata della Svizzera. Le tremila copie del “libro scandalo” vengono vendute in sole undici settimane. Tra le sue celebri frasi: “La pura gioia di vivere mi ha reso una femminista. Tutto ciò che il mio cuore desiderava - avventure eccitanti, paesi lontani, belle prove di forza, indipendenza, libertà, gli aspetti spumeggianti della vita insomma - tutto ciò era, in verità, riservato unicamente agli uomini”.

Rosa Luxemburg, fondatrice del partito comunista tedesco, morta ammazzata per il suo impegno politico, era finita suo malgrado, come lei stessa scrive, nel “vortice della storia, laddove in realtà [sono] era nata per guardare oltre le oche dei campi”. (Lettera a Luise Kautsky). Rosa Luxemburg, non smette mai di rivendicare la propria umanità e il diritto alla felicità. E’ suo lo slogan Vogliamo il pane e le rose, perché i diritti primari da soli non bastano. Ci vogliono dignità, rispetto, amore, libertà, poesia. Comunista vera, non ha mai rinnegato sentimenti ed emozioni: “Ho una voglia maledetta di essere felice e sono pronta, giorno dopo giorno, a combattere per la mia dose di felicità con l’ostinazione di un mulo”. Parole sue. Parole vere.

Vandana Shiva, passionaria indiana, è una delle maggiori esponenti dell’ecofemminismo: “Dal momento che la donna e la natura sono state colonizzate, la vera ecologia può essere solo femminista”. Ha contribuito a dare forza alle donne che lottano quotidinanamente per i loro diritti. E che lottano contro le deforestazioni, legandosi agli alberi; contro l’insediamento di nuove industrie inquinanti, accampandosi nei cantieri. Se la polizia le allontana, tornano più numerose. “La terra è la loro vita quotidiana – spiega Shiva – perciò la difendono con le unghie”.

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