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ArchivioTest: Dimage 7, la punta di diamante delle digitali Minolta

17.08.01 - 14:42
è pure stata premiata quale fotocamera dalla TIPA
Test: Dimage 7, la punta di diamante delle digitali Minolta
è pure stata premiata quale fotocamera dalla TIPA
Largamente annunciata anche sulle nostre pagine, finalmente abbiamo avuto la possibilità di poter condurre una prova esaustiva dopo averla potuta "maneggiare" per la prima volta lo scorso giugno durante la presentazione ufficiale dell'apparecchio alla stampa specializzata svizzera.

Come di consueto prima di procedere all'analisi tecnica dell'apparecchio ne riportiamo la scheda delle caratteristiche generali. I particolari verranno poi approfonditi nel corso del test.

Scheda Tecnica
Riprendiamo l'introduzione e l'elenco delle specifiche già pubblicate lo scorso 8 giugno all'indomani della presentazione ufficiale svizzera della fotocamera tenutasi a Zurigo. La Dimage 7 assieme alla "sorella minore" Dimage 5 è frutto di un enorme sforzo costruttivo della casa giapponese. L'importanza che riportano questi prodotti nella filosofia Minolta è pari solo alla presentazione nel 1989 della prima reflex AF, la Minolta 7000. Forse la ripetizione del numero 7 non è casuale!
Sul successo di questi prodotti Minolta sembra aver ipotecato il proprio futuro nel mercato della fotografia digitale.
Le caratteristiche avanzate della Dimage non si devono unicamente giudicare dal CCD (da 5,23 Megapixel), perché a concorrere alla qualità dell'immagine giuocano anche altre variabili come l'obiettivo zoom 28-200 realizzato con l'uso di due lenti a bassa dispersione che gli garantiscono data la correzione delle aberrazioni cromatiche la sigla APO nonché da due lenti a doppia superificie asferica allineate con una precisione che sfiora il micron e tali da ridurre l'effetto di coma.
L'obiettivo è composto da 16 elementi in 13 gruppi ed è disegnato apposta per garantire il massimo delle prestazioni al CCD da 2/3 di pollice. La conversione dei segnali digitali è curata dal "Cx-Process" (Clear & eXellent) che mantiene la naturalezza e le sfumature dei colori originali.
Ma l'attenzione dei tecnici non ha solo interessato la parte legata alla ripresa. Era necessario dotare la macchina di una funzionalità il più vicino possibile alle normali SLR e renderla veloce all'uso e rapida nella messa a fuoco. Ebbene, l'apparecchio è pienamente operativo immediatamente dopo la sua accensione (e non è una cosa così semplice dato che deve già elaborare i dati dell'esposizione e del bilanciamento del bianco!). Il tempo di scatto tra una foto e l'altra è di 0,8 secondi e lo scatto immediato (appena 0,1 secondi di ritardo dopo la pressione dell'otturatore).
Una caratteristica interessantissima è il bracketing. Ebbene vi direte, perché ? Ce l'hanno tutti!
Invece no, le Dimage (7 e 5) non solo eseguono il bracketing per la normale esposizione, ma possono farlo anche per la saturazione e il contrasto!
Per aiutare con la massima precisione la messa a fuoco in modalità macro la Dimage 7 dispone di una sorta di "Loupe" 4x elettronico in grado di ingrandire automaticamente l'immagine permettendo un'accurata focheggiatura.
Oltre a 3 sensori AF (con sensibilità fino a -1 EV) dotati di funzione Predective di nuova concezione denominata LSI, la Dimage 7 dispone di una novità assoluta, la messa a fuoco mobile. Cioé su qualunque punto dell'immagine scelta, tramite un joypad sul dorso.
Oltre a questo non va dimenticata la modalità macro, che è possibile inserire focheggiando alla massima focale (200mm per la Dimage 7 )permettendo la messa a fuoco minima a partire da 13 cm dalla lente frontale e che consente di inquadrare a tutta immagine un particolare di 4x5 centimetri (per la Dimage 7) e di 3x4 cm per la Dimage 5.
L'esposimetro analizza l'area su ben 300 segmenti e in accoppiamento col sitema Cx fornisce la giusta bilanciatura colorimetrica dell'immagine.

DIMAGE 7
CCD da 2/3 di pollice - Filtro ottico (colori primari) circa 5,24 Millioni di pixels
DiMAGE 5
CCD da 1/1.8 di pollice - Filtro ottico (colori primari) circa 3,34 Millioni de pixels.
Sensibilità : da 100 a 800 ISO
Rapporto d'immagine : 4:3
Costruzione ottica : 16 elementi en 13 gruppi; 2 elementi in vetro AD a bassa dispersione e 2 lenti asferiche
Apertura: f/2.8 – f/3.5
Focali e angoli di campo :
DiMAGE 7
7.2 – 50.8mm (equiv. a un 28-200mm nel formato 135)
DiMAGE 5
7.2 – 50.8mm (équiv. a un 35-250mm nel formato 135)
Messa a fuoco : da 0.4 m all'infinito
Messa a fuoco in macro (alla focale più lunga) : 13 cm
Zooming : manuale
Diametro filtri: 49mm
Sistema autofocus : Autofocus di tipo video TTL
Area di messa a fuoco : larga con 3 sensori (quello centrale a croce) o Spot AF.
Area AF Spot Mobile (Flex Focus Point)
Modalità Autofocus : singolo, continuo e manuale
Memorizzazione del punto di messa a fuoco : Per pressione sul selettore AF-L / AE-L o sull'otturatore a metà corsa
Modi d'esposizione : Programma P, Priorità di tempo, Priorità d'apertura e Manuale
Programmi automatici:ritratto, Sport & Azione, tramonto, ritratto notturno, Testo
Esposizione : Super Multizona , Ponderata centrale et Spot
DiMAGE 7: su 300 zone , DiMAGE 5: su 256 zone
Otturatore : elettronico per il CCD et otturatore meccanico
Velocità d'otturazione : 4s -1/2000s, e posa B (Bulb).
Bilanciamento del bianco: automatico o manuale
Memorizzazione dell'esposizione : Per pressione sul selettore AF-L / AE-L o sul'otturatore a metà corsa
Correttore d'esposizione : +/– 2 EV a passi di 1/3 EV
Correttore flash : +/– 2 EV a passi d'1/3 EV
Esposizione flash : TTL ADI o TTL con pre-illuminazione
Synchro lash : su tutti i tempi (anche 1/2000esimo!)
Portata del flash : Grand angolo da 0.5m a 3.8m , tele da 0.5m a 3m
Accessori flash: Flash 3600HS(D), Flash 5600HS(D), Flash Macro a 2 teste 2400 e Flash Macro anulare 1200.
Visore di tipo : visore TTL elettronico hyper EVF, Orientabilità su 90° verso l'alto
Tecnologia : Mini monitor a matrice (cristalli liquidi) di tipo ferro dielettrico per riflessione di 4,8mm di diagonale. Definizione ottica 220 000 pixels.
Copertura: 100%
Distanza oculare : 20mm
Correttore diottrico : si
Selezione del visore : automatica
Convertitore A/N : 12 bits per canale RGB (in tutto 36 bits)
Carte di memoria : Carte CompactFlash Type I et Type II
Possono adoperare anche i microdrives IBM
Formato del file : Exif2.1 (JPEG, TIFF), JPEG animato (vidéo AVI), e file RAW . Comp. DCF 1.0 / DPOF
Grandezza dell'immagine
x DiMAGE 7:
2560 x 1920 o 1600 x 1200 o 1280 x 960 o 640 x 480
x DiMAGE 5
2048x1536 o 1600 x 1200 o 1280 x 960 o 640 x 480
Uscita del file : Colori (24-bit color), BN, originale CCD RAW (massima qualità).
Modalità di salvataggio : Economico, Standard, Fine , Super Fine, CCD RAW
Maschera di contrasto: dolce , normale, forte
Datario : si
Monitor LCD : a matrice attiva da 46 mm di diagonale
Definizione : 122,000 pixels
copertura : 100%
Cadenza di ripresa : singola, raffica (NC), con ritardo , bracketing et intervallometro.
Autoscatto : 10 secondi
Bracketing d'esposizioe : 3 foto su : 0,3 - 0,5 o 1 EV
Intervallometro : Intervalli : 1 – 10 min., 15 min., 20 min., 30 min., 45 min., e 60 min.
Numero d'immagini : 2 – 99
Sequenze video : a 320x240 pixels, fino al massimi di un minuto a 15fps.
Zoom digitale : 2X
Alimentazione : 4 pile o accumulatore formato AA
Interfaccia : USB Ver. 1.1
Uscita video : NTSC/PAL
Dimensioni (LxHxP) : 116.5 x 90.5 x 112.5mm
Peso : circa 480g "netto"

Vi consigliamo di visitare il sito Minolta sulle Dimage (inglese) recensito da zoommy lo scorso 24 maggio.

Caratteristiche esterne
Pur con rivestimento "metallizzato" la Dimage 7 risulta piuttosto leggera. Assolutamente consigliata la lettura delle istruzioni che Minolta ha riportato in forma scritta solo per la Guida Rapida, relegando invece tutto il resto della documentazione in italiano (149 pagine) in un documento Acrobat PDF, di 20 Mb.
Il posizionamento dei comandi riflette una certa logica nel concepire l'apparecchio come una reflex tradizionale, ne sono un esempio (foto1) quelli presenti sull'impugnatura insieme al piccolo pannello indicatore che fornisce i dati di ripresa principali. La completezza di funzioni dell'apparecchio non ha però concesso che un solo centimetro di superficie restasse inutilizzato. Infatti (foto2 e foto3) tasti di funzione ne coprono quasi ogni parte, tuttavia la sistemazione riflette sempre la praticità introducendo un pregio notevole, dato che non è più necessario accedere alle funzioni tramite navigazioni complesse nei vari menù. Tutto o quasi è a portata di mano, ciò che ne privilegia l'immediatezza di utilizzo.
Apprezzabile è la sistemazione dell'alloggiamento delle pile che permette di poter essere sostituite anche se l'apparecchio è montato su treppiede (foto7). Nelle foto 5,6 e 7 la spiegazione dei vari comandi.
Per quanto riguarda gli accessori quelli della Dimage 7 sono ridotti all'osso. La scheda Compact Flash da 16 Mb è proprio un po' pochino per un CCD da 5 Megapixel. L'alimentatore per connettere la macchina direttamente alla corrente non è compreso nel prezzo di vendita come pure non è stata prevista una custodia rigida di protezione che ben si dovrebbe, ma solo la cinghia a tracolla. Abbiamo saputo che in Inghilterra si è provvisto a dotare gli apparecchi di batterie ricaricabili, mentre quelle forniteci erano normali alcaline.

Consumo
Nota dolente, la Dimage divora come niente le normali alcaline, le Nimh sono assolutamente necessarie, anzi sarebbe meglio posserderne anche di scorta. In particolare gli alti consumi sono imputabili all'utilizzo dello schermo LCD, al secondo posto quello del mirino digitale. Secondo la Minolta con batterie ricaricabili è possibile operare fino a 200 scatti, mentre con quelle alcaline appena 30.
Livello mai raggiunto e nemmeno lontanamente nel corso dei nostri test, né con le une né con le altre, tanto da chiederci se magari non si trattasse di una qualche disfunzione propria dell'oggetto fornitoci, ma forse è dovuto al fatto che abbiamo costantemente usato lo schermo LCD al posto del mirino digitale.
Ad ogni modo la Dimage è provvista anche di un adattatore per connessione diretta alla corrente domestica (pur se non incluso nel prezzo di vendita) facilitando così l'attività in location.

Distorsione
La particolarità più introvabile in una digitale non a obiettivi intercambiabili è quella di un grandangolare 28mm puro, che nessun altro apparecchio possiede all'infuori della Dimage 7 (fatta eccezione per la vecchia Canon Powershot Pro70, fuori produzione).
Abbiamo eseguito 6 scatti, uno per ogni focale segnata sul barilotto dello zoom, cioé 28mm, 35mm, 50mm, 100mm, 150mm, 200mm. Negli esempi allegati si trovano tutti alla voce "distorsione". A 28mm la distorsione è a barilotto, non è poca, ma non eccede la media degli apparecchi provati finora che disponevano pure di focali di partenza meno problematiche come un 35 o 38mm.
Già alla focale 35mm la distorsione va nettamente diminuendo per poi sparire del tutto alle altre focali. La correzione complessivamente è da considerarsi molto buona.

Sensibilità
Abbiamo impostato la funzione su controllo manuale.
In base ad un semplicissimo still life ripreso alla massima risoluzione di 2560x1920 pixels con 3 sensibilità (100/400/800 ISO) sono stati "ritagliati" dei particolari di 500x620 pixel circa. Le condizioni di illuminazione non sono variate tra una foto e l'altra. (cfr. esempi allegati 100ISO-400ISO-800ISO di 126k ciascuno)
L'osservazione più spontanea è che nelle alte luci anche a 800 ISO la grana risulta contenuta, invece nelle basse luci la progressione da 100 a 800 ISO è palpabile. Notiamo che a 400 ISO i risultati dal punto di vista del rumore di fondo sono ancora molto buoni per non dire ottimi.
Giusto a 800 ISO la grana comincia a farsi visibile particolarmente nelle zone più in ombra, il livello raggiunto tuttavia compete con quello delle 400 ISO di altri modelli.
Anche sotto questo punto di vista, la Minolta ha fatto un buon lavoro.

Autofocus
Le prestazioni non sono entusiasmanti in fatto di velocità e questo è un peccato, dato il livello di prezzo ci si sarebbe aspettati una maggiore prontezza. Con questo non vuol dire che la messa a fuoco non sia veloce, solamente non eccelle rispetto ad altri modelli.
A nostro avviso l'autofocus della Dimage 7 non è adatto per riprese sportive e di azione, e queste carenze non possono compensate del tutto dalla messa a fuoco manuale.
Tuttavia l'apparecchio permette una serie di funzioni assolutamente uniche:

    • E' possibile sia lavorare con il sensore principale al centro del fotogramma sia scegliere il punto di messa a fuoco tramite un selettore a croce (foto8) che appare sullo schermo. Lo si muove mediante il joystick, e si può posizionare in qualsiasi punto dell'immagine
    • La messa a fuoco manuale avviene per rotazione di una ghiera alla base dell'obiettivo e si può inoltre ingrandire fino a 4x l'immagine sullo schermo al fine di sincerarsi della corretta messa a fuoco
Le prestazioni generali dell'autofocus potrebbero essere migliorabili anche dal punto di vista della messa a fuoco in ambienti scarsamente illuminati dove il test ha riscontrato alcune insicurezze anche se complessivamente ha dimostrato buone capacità.

Bilanciamento del bianco
Accanto alle normali funzioni oramai standard su molti apparecchi, la Minolta ha introdotto un'altra primizia, il bilanciamento manuale personalizzato. S'intende che se non si è soddisfatti del bilanciamento offerto dalle funzioni prememorizzate si può autonomamente calibrare l'apparecchio inquadrando un foglio bianco. In base a questa misurazione è possibile ottenere un bilanciamento più accurato in base alle caratteristiche della temperatura colore. A dir poco notevole!
Nelle prove il sistema automatico ha comunque funzionato alla perfezione senza richiedere aggiustamenti aggiuntivi.

Flash
La Dimage dispone di un Flash incorporato (foto9) e di due metodi di misurazione (foto10) dell'esposizione. Le istruzioni riportano questa descrizione:
"Misurazione flash ADI (ad integrazione avanzata della distanza). Questo tipo di misurazione abbina le informazioni sulla distanza fornite dal sistema di autofocus con quelle date dall'esposizione pre-flash.
A differenza del tradizionale sistema di misurazione flash TTL, il sistema ADI non è influenzato dalla capacità riflettente del soggetto o dallo sfondo e garantisce così l'ottimale esposizione flash.
Pre-flash TTL (attraverso l'obiettivo). L'esposizione flash viene calcolata solo tramite pre-flash. Questo tipo di misurazione deve essere utilizzato quando sono montati lenti addizionali o filtri che riducono la quantità di luce che può penetrare nella fotocamera, come filtri a densità neutra. Il pre-flash TTL deve essere usato inoltre quando è montato un diffusore sul flash incorporato o un'unità flash dedicata."
Dal punto di vista pratico la misurazione che si è rivelvata più affidabile è quella fornita dal sistema Pre-flash TTL, infatti la ADI fallisce particolarmente alle brevi distanze fornendo foto pericolosamente sovraesposte, mentre la Pre-Flash TTL ha dato ottimi risultati in tutte le situazioni.
E' necessario prestare attenzione ad un particolare:
se si fotografa con il flash e con l'obiettivo in posizione grandangolare volgendolo verso il basso quando su questo è montato il paraluce, la sua ombra viene proiettata sull'immagine!
Uno strumento che arricchisce ancora di più la dotazione di funzioni per il flash è la sincronizzazione sulla 2a tendina, funzione molto ricercata anche sulle reflex. Inoltre la slitta esterna consente l'utilizzo dei flash dedicati Minolta 3600HS(D), 5600HS(D) Macro Ring Flash 1200 e 2400.

LCD o mirino oculare ?
Il mirino oculare digitale "reflex" fornisce una copertura del 100%.
La visione per chi porta gli occhiali non è però così comoda, inoltre la definizione fornita è inferiore a quella dell'LCD che si rileva un'alternativa più che valida al mirino digitale, se non fosse però penalizzata da un forte aumento dei consumi d'energia.
Si tratta tutto sommato di gusti personali, infatti Minolta ha lavorato a fondo nella costruzione di un mirino mobie (con angolo di 90°) di standard veramente elevato dotandolo pure di correzione diottrica.
Per quanto riguarda la rappresentazione delle immagini sul display LCD in situazioni che presentano zone predominanti di bassa e media luminosità questo tende a bruciare i particolari nelle alte luci, che risultano invece perfettamente leggibili sull'immagine.

Qualità ottica
Generalmente migliora all'aumento della focale. I risultati sono più soddisfacenti con soggetti ravvicinati. Le prestazioni in grandangolare (28mm) risultano le meno convincenti sopratutto ai bordi.
Le prestazioni ai bordi rimangono sempre inferiori rispetto a quelle al centro.
Complessivamente tenendo in considerazione la forte escursione focale e le difficoltà tecniche che si presentano nella costruzione di simili zoom anche in un formato inferiore al 24x36, la qualità ottica complessiva può essere giudicata favorevolmente. Da notare come la qualità in modalità macro sia di ottimo livello. Un cenno lo merita anche la resa dello sfocato, che appare molto naturale e gradevole.
Negli allegati in basso abbiamo accluso delle fotografie scattate con la Dimage senza l'aggiunta di alcun intervento di correzione. I files sono stati scattati con la risoluzione più elevata e la compressione jpeg migliore.

Esposizione e fedeltà colore
L'esposizione in automatismo si è rivelata perfetta in ogni situazione, la fedeltà dei colori ripresi è ottima, non vi sono dominanti di alcun genere e i toni sono naturali.

Software di elaborazione
Minolta fornisce a corredo un CD Rom con il software necessario alla gestione e l'importazione delle immagini. Nella Foto 11 è riprodotta una schermata con alcune finestre per le opzioni di correzionen. Si tratta di un ottima applicazione, limitata però alle correzioni colorimetriche e di nitidezza dell'immagine.
Il software permette pure di richiamare i dati principali di scatto dell'immagine (foto12), già peraltro visibili sull'apparecchio con la funziona istogramma (foto13)

Conclusioni
La Dimage è un apparecchio completo, unico nel suo genere per le tante opzioni di cui è dotato. Se dovessimo dare un punteggio da 1 a 10 in base alle caratteristiche delle numerose funzioni di controllo che offre non si potrebbe esitare che a dargli un 12!
Ha insomma tutto quanto (e anche di più) un fotoamatore e un professionista possano chiedere ad una fotocamera in termini di dotazione tecnica. Il suo tallone d'Achille sono però un autofocus non altrettanto magnificamente performante e un consumo di batterie al di sopra della media.
Il livello qualitativo delle immagini però è notevole, finora quanto di meglio abbiamo provato. Si tratta insomma dell'apparecchio giusto per coloro che cercano la qualità, la foto controllata, la praticità di una reflex in formato digitale. Questo non vuol dire che non sia adatta anche al neofita, che può comunque avvicinarsi al mondo della fotografia con serenità grazie agli automatismi della fotocamera.
Dal punto di vista della dotazione di accessori la scheda Compact Flash da 16Mb è un po' poco per un CCD da 5,2 Megapixel, in quanto in formato RAW (il migliore per qualità) si può registare una solo fotografia!.
Sarebbe meglio dunque mettere in preventivo anche l'acquisto di supporti più capienti.
Con un prezzo di quasi 2500 CHF la Dimage ha un rapporto prezzo-prestazioni però complessivamente buono.

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