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ITALIAÈ arrivata l'aviaria, trovato in Sicilia l'H5N1

11.02.06 - 12:20
Il virus riscontrato in due cigni migratori morti nel ragusano
Foto d'archivio
È arrivata l'aviaria, trovato in Sicilia l'H5N1
Il virus riscontrato in due cigni migratori morti nel ragusano
 
Le analisi confermano: l'influenza aviaria è giunta anche in Italia. Il virus H5N1 che ha colpito i cigni selvatici in tre regioni italiane è ''ad alta patogenicità, come il ceppo che circola in Asia''. Lo ha confermato il ministro della Salute Francesco Storace, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. ''Per questo siamo preoccupati'', afferma rivolgendo però l'invito a ''non alimentare psicosi''. ''In Italia è arrivato il virus dell'aviaria. Abbiamo trovato 17 cigni morti in Sicilia, Calabria, Puglia'', ha detto Storace, spiegando che la metà dei casi sono stati confermati. La notizia positiva, sottolinea comunque il ministro, è che ''finora non ci sono mai stati casi di trasmissione del virus H5N1 dagli animali selvatici all'uomo''. ''Non c'è nessun motivo - sottolinea però Storace - per cambiare le abitudini alimentari e i comportamenti, nessuna ragione per farsi prendere dalla psicosi del pollo''. ''Il nostro pollo - afferma - non c'entra nulla e i controlli sono la garanzia della qualità degli alimenti''. Storace incontrerà oggi i giornalisti alle 17.00, presso la sede del Ministero, per fornire ulteriori aggiornamenti sui casi di influenza aviaria.
Immediatamente, questa mattina, si è riunita l'Unità di crisi, per valutare eventuali nuovi provvedimenti preventivi. Intanto il ministro firmerà un decreto che vieterà per 21 giorni la movimentazione di animali vivi, sensibili al virus dell'aviaria.
 
E' stato temporaneamente posto in quarantena il centro faunistico di Catania dove la scorsa settimana furono portati 7 cigni, un pollo sultano e una gru trovati nel catanese e nel siracusano e tratti in salvo da animalisti e veterinari. Si tratterebbe di una misura di precauzione adottata dopo la conferma della morte per influenza aviaria di alcuni cigni giunti recentemente in Sicilia. Nessun commento viene rilasciato dai responsabili del centro, sembra però che gli animali non si trovino più nella struttura. I nove volatili, recuperati la settimana scorsa, avrebbero fatto parte di uno stormo che potrebbe aver perso la rotta a causa del maltempo.
 
Nuovi controlli su alcuni cigni avvistati nel lago di Ganzirri, nel messinese, verranno eseguiti per verificare se erano affetti dall'influenza aviaria. Lo ha confermato il direttore dell'Istituto zooprofilattico di Palermo, Santo Caracappa. Intanto, sono stati controllati nel centro medico di Padova i due carabinieri della compagnia di Giarre, nel catanese, che la scorsa settimana avevano recuperato alcuni cigni in difficoltà. Da quanto si apprende, le condizioni di salute dei militari sono buone e dai primi esami viene confermato che non hanno contratto alcun tipo di infezione. I controlli sarebbero stati effettuati solo a scopo precauzionale.
 
L'allarme degli esperti è scattato giovedì scorso, quando sono stati trovati i due cigni morti, uno nei pressi di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) e l'altro nel catanese, nelle campagne di Giarre. Gli animali sono stati portati all'asl di Catania e da qui trasferiti all'Istituto zooprofilattico di Palermo, dove è stato scoperto che avevano il virus H5N1 del ceppo ''non trasmissibile all'uomo''.
A rassicurare i consumatori è anche il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno che, da Verona, dove è in corso Fiera Agricola, spiega: ''Si tratta di animali selvatici arrivati in Italia sospinti dal freddo. Non c'è quindi alcun pericolo sul versante alimentare perché, appunto, non è un'influenza aviaria che arriva attraverso gli allevamenti avicoli''. Dello stesso parere la Confederazione italiana gricoltori (Cia) che invita a ''evitare ingiustificati allarmismi, ma a intensificare i controlli''.
Dopo l'Italia, la Grecia. Il ministero dell'Agricoltura di Atene ha confermato che i tre cigni deceduti giovedì scorso nel nord del Paese avevano contratto il virus H5N1, il ceppo più altamente patogeno dell'influenza aviaria. Anche la Romania ha confermato la presenza del virus H5N1 in alcuni capi di pollame nel villaggio di Jurilovca, sul Delta del Danubio. Lo ha riferito il ministero dell'Agricoltura romeno, citando i risultati positivi dei test di laboratorio effettuati sui campioni. La presenza del virus è stata accertata inoltre in Bulgaria, su alcuni cigni selvatici della regione di Vidin, vicino al confine con la Romania. Lo hanno confermato test di laboratorio effettuati in Gran Bretagna.
 
 
Altre tre persone sono morte in Cina e Indonesia per l'influenza aviaria. Fonti governative cinesi hanno reso noto che una giovane di 20 anni che aveva contratto il virus H5N1 è morta nella provincia centrale dello Hunan, l'ottava vittima della malattia in Cina. A Giacarta un portavoce delle autorità indonesiane ha riferito del decesso avvenuto ieri di due giovani, un uomo di 23 anni ed una donna di 27. Le analisi condotte sul posto hanno confermato la presenza del virus dell'influenza aviaria, e ora si attendono i risultati dei test che verranno effettuati dall'Oms a Hong Kong. In caso di conferma, salirebbe a 19 il numero complessivo dei decessi per influenza aviaria in Indonesia.

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