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USA/ITALIACalipari: rapporto USA, un terzo delle pagine censurate

30.04.05 - 22:08
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Calipari: rapporto USA, un terzo delle pagine censurate

ROMA - È costellato di omissis il rapporto del Comando americano a Baghdad sul "tragico incidente" del 4 marzo scorso, quando il funzionario del Sismi (servizi segreti militari) Nicola Calipari, che stava portando in salvo la giornalista Giuliana Sgrena, appena rilasciata dai sequestratori in Iraq, morì sotto il fuoco amico dei soldati statunitensi al check point BP 541. Su un totale di 42 pagine di rapporto, escluse le tre dell'indice, circa un terzo del testo è reso illeggibile. Censurato per motivi di sicurezza e, forse anche, per una cautela di tipo "politico".

Fermi sulle loro posizioni - "non condivise" dall'Italia, come ribadito ieri dal ministro Gianfranco Fini -, gli Stati Uniti si rammaricano per il "tragico incidente", insistono sul fatto che l'auto di Calipari "non ha ridotto la velocità" e che "le regole d'ingaggio sono state rispettate" e che, pertanto, "non si procederà ad alcuna azione disciplinare" nei confronti dei soldati che presidiavano il posto di blocco.

Nel rapporto sono cancellati non solo i nomi dei dieci soldati americani - un capitano, due sottotenenti, cinque sergenti e tre soldati scelti - dispiegati al posto di controllo sulla strada che conduce all'aeroporto di Baghdad, ma viene tutelata anche l'identità del maggiore del Sismi alla guida della Toyota nella quale è stato colpito a morte Calipari.

Coperte dal segreto militare sono tutte le informazioni che riguardano il dispiegamento dei soldati americano sul territorio iracheno, così come le definizioni, con i relativi distinguo, tra "posti di controllo del traffico" e "posti di blocco".

Per gran parte incomprensibile è il paragrafo che illustra le "Tattiche, le tecniche e le procedure d'attacco degli insorti". Ad essere annerite con l'inchiostro sono anche le pagine che descrivono la "Route Irish", che lo stesso rapporto indica come "la strada irachena con il più alto tasso di morti" prendendo in prestito un'espressione in uso comune tra giornalisti e militari. C'è addirittura un paragrafo - a pagina 8 - dove vengono elencati, con le dovute censure, gli incidenti più recenti avvenuti proprio nei pressi del famigerato check point 541.

Pagine quasi interamente nere (dalla 14 alla 17) sono quelle relative alle dinamiche dell'addestramento dei soldati americani ai posti di blocco - quindi non solo quelli in servizio al checkpoint 541 - e alle procedure specifiche in vigore la notte del 4 marzo.

È impossibile trarre informazioni complete anche riguardo alle regole di ingaggio, così come sulla descrizione dell'incidente e degli eventi che gli hanno fatto seguito.

Per metà non leggibili sono le pagine 37, 38 e 39 dedicate alla "Raccomandazioni" che chiudono con la conferma di un'indiscrezione, da giorni trapelata dal Pentagono, che non saranno avviate azioni disciplinari nei confronti dei dieci soldati del checkpoint 541 in turno il 4 marzo sera.

ATS
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