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LUGANOWilliam Shakespeare: Come vi piace e Macbeth per iniziare

22.11.16 - 12:00
Al Lac iniziano gli appuntamenti per ricordare il più grande drammaturgo di tutti i tempi a 400 anni dalla scomparsa
William Shakespeare: Come vi piace e Macbeth per iniziare
Al Lac iniziano gli appuntamenti per ricordare il più grande drammaturgo di tutti i tempi a 400 anni dalla scomparsa

LUGANO - Sul palco del LAC arrivano i primi due appuntamenti del Focus William Shakespeare, per ricordare il più grande drammaturgo di tutti i tempi a 400 anni dalla scomparsa.

“Come vi piace” - Si inizia il 29 e il 30 novembre alle ore 20:30 in Sala Teatro con lo spettacolo “Come vi piace” per la regia di Leo Muscato, tra le commedie più amate e allestite in tutto il mondo, forse perché è tra le più poetiche e divertenti che Shakespeare abbia scritto. Il drammaturgo inglese riesce a creare un luogo in cui tutto può accadere, e dove l’ilarità prende il sopravvento su ogni cosa: la Foresta di Arden, infatti, è uno spazio della fantasia, luogo leggendario al di fuori del mondo, dove tutto è arbitrario e, molto spesso, contraddittorio. Si ha la sensazione che lì dentro sia tutto plausibile, compreso avere una pecora come amica del cuore. Ma dietro un’apparente spensieratezza, si nascondono tematiche che rendono quest’opera una fra le più politiche che Shakespeare ci abbia regalato.

“Macbeth” - Il 6 e 7 dicembre alle ore 20:30 sarà invece protagonista “Macbeth”, per la regia di Franco Branciaroli, a parlare di un mondo esterno in guerra, dove caratteristiche come efferatezza e sete di sangue sono ritenute virtù al pari del coraggio. Il Macbeth è la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali e dell’ambiguità, del caos, della distruzione che ne consegue.

Un rovesciamento di valori significativamente testimoniato dal canto ambiguo e beffardo delle streghe: “Il bello è brutto, e il brutto è bello”. Macbeth, uccidendo il re, simbolo del padre e del divino,
uccide la sua stessa umanità ed entra in una dimensione di solitudine dove perde tutto, amore, ragione, sonno, scopo di vivere. In più, la sua vittoria è sterile perché non ha eredi, e questa sua rinuncia alla sua umanità servirà solo a passare il trono al figlio di un altro. Intorno all’inquietante parabola di seduzione dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore di questa tragedia.

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