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LUGANOMario Martone, Moni Ovadia e i Legnanesi al LAC

09.03.16 - 06:00
Dalla musica alle risate, una settimana di spettacoli per tutti i gusti
Ti-Press
Mario Martone, Moni Ovadia e i Legnanesi al LAC
Dalla musica alle risate, una settimana di spettacoli per tutti i gusti

LUGANO - Una settimana di spettacoli per tutti i gusti: dalla musica leggera con il concerto in omaggio a Enzo Jannacci, alla Rivoluzione francese con la Prima nazionale dello spettacolo “Morte di Danton”, al divertimento assicurato con “I Legnanesi. La famiglia Colombo”.

Sabato 12 marzo, alle ore 20:30, Moni Ovadia sarà sul palco della Sala Teatro, supportato dal notevole talento di Alessandro Nidi al pianoforte, per fare omaggio al grande artista Enzo Jannacci a quasi tre anni dalla sua scomparsa. In esclusiva ed in prima esecuzione assoluta per la rappresentazione di Lugano saranno accompagnati da un quintetto d’archi composto da due violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso. “Come si fa a cadere nel pessimismo quando c’è la musica? ”, diceva Enzo Jannacci, cantautore, cabarettista e attore – ma anche cardiochirurgo – tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del Dopoguerra. Fin dagli anni ‘50 ha lavorato insieme agli amici Dario Fo e Giorgio Gaber, passando dalla canzone dialettale al rock e al jazz, fornendo l’ispirazione anche a personaggi di spettacolo, tra cui Renato Pozzetto, Diego Abatantuono e Massimo Boldi, per citarne solo alcuni. Tra i suoi brani più noti: “Vengo anch’io. No tu no”, “El portava i scarp del tennis”, “Ho visto un re”, “Quelli che…”, La vita l’è bela”. Alcune di queste canzoni, diventate oramai dei classici, sono reinterpretate da Moni Ovadia – anch’egli artista versatile e curioso sperimentatore che si è affermato nel teatro musicale dimostrando una sua personale ricerca espressiva – che le propone in un’inedita quanto fascinosa veste. Alla musica, Moni Ovadia alternerà brevi racconti, pensieri e ricordi. In collaborazione con “Aspettando Poestate”.

Martedì 15 e mercoledì 16 marzo, alle ore 20:00 (anziché alle 20:30 come da programma), arriva nella Sala Teatro del LAC una Prima nazionale con “Morte di Danton”, uno spettacolo grandioso firmato da Mario Martone su testo di Georg Büchner. Una grande produzione del teatro Stabile di Torino che vede in scena trenta bravissimi interpreti, tra cui Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon, in una drammaturgia avvincente. Nei soli ventiquattro anni in cui si consuma la sua appassionata e tormentata esistenza, lo scrittore e anatomista Georg Büchner ci ha lasciato alcuni tra i testi più significativi del teatro moderno, come “Woyzeck” e “Leonce e Lena”. Scritto in sole cinque settimane, tra il gennaio ed il febbraio del 1835, il giovane ventiduenne Georg Büchner descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilien de Robespierre. Il discorso drammatico è concentrato proprio sulla contrapposizione tra i due alfieri della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; il suo antagonista, invece, incarna la linea giacobina, stoica, intransigente e furiosa. La fatica di Danton, che si contrappone con lucida razionalità al fanatismo di Robespierre, altro non è che la sfiducia nella possibilità di trasformare il mondo, una visione del reale che tuttavia non incrina la volontà di lotta e la coscienza di trovarsi dalla parte giusta della storia. Capace di esercitare ancora oggi una potente attrazione, Büchner nutre “Morte di Danton” di una serie di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo e il ruolo del teatro stesso.

Venerdì 18, sabato 19 marzo alle ore 20:30, e domenica 20 marzo alle ore 16:30, un’altra spumeggiante storia dei Legnanesi è pronta per farci divertire in Sala Teatro. “La famiglia Colombo” sarà davvero uno spettacolo esilarante. Il sipario si apre sul famoso cortile lombardo, dove, da sempre vive la Famiglia Colombo, in piena festa per la processione di Sant’Ambrogio. La Teresa insieme al suo Giovanni e alla Mabilia, con l’ausilio delle altre “cortigiane” e delle suore del paese, sta preparando una recita festosa per omaggiare il Santo Patrono. Sarà proprio durante l’allestimento della festa che la Mabilia si innamorerà di uno strano “personaggio”, un nuovo arrivato nel cortile che la conquisterà in modo bizzarro… Ancora una volta, la famiglia Colombo ci porterà, con la sua semplicità, attraverso situazioni grottesche e imprevedibili, per farci ridere, riflettere e tornare col pensiero alla quotidianità che si viveva un tempo nei nostri cortili, ma che, in qualche modo, si vive, in maniera diversa, anche oggi. Per sorridere ripensando ai tempi che furono…e riflettere sui tempi di oggi. 

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