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BELLINZONAPer 4000 km a piedi da Venezia a San Pietroburgo

22.03.13 - 09:07
Si inaugura oggi a Bellinzona la mostra fotografica di Markus Zohner
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Per 4000 km a piedi da Venezia a San Pietroburgo
Si inaugura oggi a Bellinzona la mostra fotografica di Markus Zohner

BELLINZONA – Tra il 2008 e il 2009, il regista teatrale, attore, scrittore e fotografo svizzero Markus Zohner ha percorso a piedi la Via dell’Ambra, il percorso anticamente battuto dai commercianti della preziosa resina fossile. L'artista ha attraversato 12 nazioni europee in nove mesi, camminando per più di 4’000 chilometri: partendo dall’Italia e passando per Slovenia, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, ha infine raggiunto San Pietroburgo. Oltre 120 suggestivi scatti di questo avventuroso viaggio sono esposti al castello Sasso Corbaro di Bellinzona dal 23 marzo al 30 giugno. Parallelamente, viene presentata alla Galleria Job di Giubiasco una seconda mostra fotografica interamente dedicata al periodo trascorso da Zohner a San Pietroburgo.

Cosa l’ha ispirata a partire a piedi per la Russia?
"Fin dai 16 anni viaggiare è sempre stata una parte integrante della mia vita. Dopo tanti anni di viaggi “veloci” e viaggi di lavoro assieme alla mia compagnia teatrale è cresciuto in me il desiderio di scoprire il mondo in un altro modo. Non volevo solo partire da casa, prendere il treno o l’aereo e arrivare da qualche parte ma desideravo osservare da vicino il cammino che intercorre tra partenza e destinazione, che in fondo è il momento più importante del viaggio. L’unico modo per capire a fondo questo percorso era quello di camminare, rallentando il tutto a passo d’uomo. Persino la bicicletta sarebbe stata troppo veloce, perché non mi avrebbe permesso di fermarmi a salutare, parlare con qualcuno o osservare qualcosa ogni volta in cui ne sentivo il desiderio".

Perché ha scelto proprio l’antica Via dell’Ambra?
"L’idea è nata dall’interesse nei confronti dei paesi che ho attraversato, quelli di un’Europa dell’est spesso molto sconosciuta, anche se non è distante. Nell’immaginario collettivo paesi come la Polonia e la Lituania sembrano più lontani e sconosciuti di Francia o Inghilterra. Facendo poi delle ricerche sulla possibilità di camminare in questi paesi ho trovato la Via dell’Ambra.
Un viaggio del genere l’avrà messa di fronte a molti momenti difficili…
Ci sono stati migliaia di momenti difficili ma non per questo li valuto positivi o negativi. Anche la difficoltà faceva parte della bellezza del viaggio. Ci sono stati molti momenti di fatica, di solitudine, fame o disperazione, perché a volte nasceva la sensazione non riuscire più ad arrivare, quando ad esempio la stanchezza è già tanta e bisogna camminare ancora per 20 km, quindi circa cinque ore di cammino. Guardando indietro però sono proprio questi momenti ad avermi fatto fare dei passi interni".

Non ha mai  pensato di interrompere il viaggio?
"Quando si parte per un viaggio del genere smettere non è un’opzione. Ho avuto il timore di dover rinunciare quando in Repubblica Ceca per 2-3 settimane mi hanno fatto male sul serio delle parti del piede che erano molto infiammate. Un contrattempo del genere può veramente stroncare il viaggio. Invece sono poi riuscito a curare il problema e ho cambiato le scarpe. Mi avrebbe rattristato molto dover smettere la mia camminata".

Quanto è stato importante il tipo di macchina fotografica che l’ha accompagnata durante il viaggio?
"L’apparecchio in sé non ha nessuna importanza. Si possono fare bellissime foto anche con macchine poco costose o con un telefonino. L’importante è avere l’apparecchio adatto alle proprie esigenze. Durante il primo mese ho usato una macchina reflex elettronica molto sofisticata. Le foto erano molto belle ma non era idonea alla mia maniera di vivere e di camminare. In un secondo poteva scattare fino a sette foto. Non volevo che sembrasse una mitragliatrice da puntare contro le persone. Mi serviva una macchina adatta alla lentezza. Mi sono quindi fatto mandare una macchina a medio formato. Con un rullino potevo scattare solo 10 foto e ognuna di esse mi costava 3 franchi. In questo modo pensavo bene prima di scattare qualsiasi foto e i risultati sono cambiati.. Dal lato logistico era più difficile perché ho dovuto portare le pellicole, farle sviluppare e ci voleva tempo ma è stato il passo giusto".

Cosa si deve aspettare il pubblico dalla mostra?
"Dal lato fotografico il pubblico si potrà aspettare delle foto di viaggio a colori fatte con una macchina medio formato. Più che il frutto di una ricerca artistica si tratta proprio di un progetto fotografico di viaggio. Alla mostra sono presenti anche dei testi scritti appositamente per l’occasione e altri tratti dal mio libro. Inoltre sarà esposta dell’ambra proveniente da tutto il mondo".
 
Sta già progettando il prossimo viaggio?
"Quest’anno andrò in tournée con la mia compagnia teatrale in Turchia ma un altro viaggio così lungo in solitaria al momento non lo vedo possibile. Sento il bisogno di condividere quello che ho ricevuto dal viaggio verso la Russia con chi è rimasto qui. In che frangente nascerà un altro viaggio ancora non so. Naturalmente ho dei sogni che a volte non mi lasciano dormire e sento che li dovrò realizzare ma non voglio accelerare i tempi. Per ora sono molto felice della mostra che ho allestito assieme ai miei collaboratori e non voglio correre via di nuovo".
 

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