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CANTONEEter(e)o, a fine maggio l’inaugurazione

10.05.18 - 12:00
In collaborazione con Pride Lugano 2018 e Atelier Viandanti, il 30 maggio alle 18, presso lo Spazio 1B, si terrà l’inaugurazione - con musica e rinfresco - della mostra Eter(e)o
Eter(e)o, a fine maggio l’inaugurazione
In collaborazione con Pride Lugano 2018 e Atelier Viandanti, il 30 maggio alle 18, presso lo Spazio 1B, si terrà l’inaugurazione - con musica e rinfresco - della mostra Eter(e)o

LUGANO - Tra fotografia, scultura e pittura avremo modo di vedere opere di Alessandro Massarini, Gabriel Mulvey, Giordano Marcionetti, Giada Bianchi, Kyriaki Christakopoulou, Désirée Arrigoni, Elia Varini, Francesca Ida Calogero, Giovanna Vegezzi, Luigi Boccadamo, Antimo Bertolino, Ivana Vitali, Shendra Stucki, Tommaso Donati-Sirinat Kasikam, Claudia Cossu, Federico Saurer, Mirko Aretini, Francesco Maria Gamba e Supsi Comunicazione Visiva.

Fin dal 400 a.C. Platone nel suo Il Convivio  s’interrogava sul tema dell’identità e sugli elementi maschili e femminili presenti in ogni essere umano - si legge in una nota - Esiste un bisogno profondo di comprendere meglio questa componente della personalità che, a prima vista, può sembrare semplice nella sua divisione polarizzata maschio e femmina, ma che invece, attraverso un esame più profondo e articolato, evidenzia confusione e ambiguità.

La sessualità non può essere considerata come un’entità a sé stante, ma va inquadrata nel contesto globale della personalità, come ha dimostrato la psicoanalisi che, attraverso la scoperta delle sue origini nell’infanzia (Freud), da un lato ne ha sottolineato il significato centrale nello sviluppo umano, mentre dall’altro ha dimostrato i rapporti tra disturbi sessuali e sessualità “normale”.

L'identità sessuale è costituita da quattro distinte componenti: il sesso biologico, l'identità di genere, il ruolo di genere e l'orientamento sessuale. L’identità di genere è uno degli elementi fondamentali del processo di costruzione dell’identità sessuale e personale, un processo dinamico, malleabile, negoziabile, influenzato dalla cultura d’appartenenza, che determina un modo di vedere sé stessi in relazione alla società.

L’arte ha il dovere di sperimentare nuovi confini e linguaggi di comunicazione, liberi dal vincolo della definizione assoluta e con il compito di stimolare a più livelli la percezione di chi ne usufruisce.  Sta a noi esseri umani, artisti o spettatori, creare nuovi confini abbattendoli, al tempo stesso, insieme al pregiudizio. Verso la libertà di pensiero e la purezza d’animo. In che modo vediamo noi stessi?

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