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LOCARNOLo "Spazio Sacro" secondo Mario Botta

26.03.18 - 17:30
La Pinacoteca Comunale Casa Rusca a Locarno ospita fino al 12 agosto una rassegna delle architetture del sacro dell'architetto ticinese
Lo "Spazio Sacro" secondo Mario Botta
La Pinacoteca Comunale Casa Rusca a Locarno ospita fino al 12 agosto una rassegna delle architetture del sacro dell'architetto ticinese

LOCARNO - Da ieri fino al 12 agosto la Pinacoteca Comunale Casa Rusca a Locarno ospita una rassegna delle architetture del sacro di Mario Botta.

“Mario Botta. Spazio Sacro” è un progetto espositivo curato dallo studio Mario Botta Architetti, con la direzione scientifica di Rudy Chiappini. Dopo aver presentato artisti di fama internazionale (Valerio Adami, Fernando Botero, Hans Erni, Mimmo Rotella, Javier Marín e Robert Indiana), il Museo inaugura la programmazione espositiva del 2018 con una mostra dedicata a Mario Botta, estendendo il proprio orizzonte di ricerca e interesse anche all’architettura.

La mostra si svolge nelle sale della Pinacoteca e nel suggestivo padiglione costruito per l’occasione nel cortile esterno. Per la prima volta in assoluto vengono presentate 22 architetture realizzate in differenti Paesi: Svizzera, Italia, Francia, Israele, Ucraina, Sud Corea e Cina. Si tratta di 18 edifici, 3 opere in corso di realizzazione e una proposta per una cappella all’aeroporto della Malpensa. Tutti i progetti sono documentati con modelli originali, disegni e gigantografie.

L’esposizione documenta una tipologia cara all’architetto Mario Botta che, in tanti anni di attività, ha avuto diverse opportunità di confrontarsi con la dimensione del sacro, tanto da giungere ad affermare che «attraverso gli edifici di culto ho l’impressione di aver individuato le radici profonde dell’architettura stessa. I concetti di gravità, di soglia e di luce come generatrice dello spazio, il gioco delle proporzioni e l’andamento ritmico degli elementi costruttivi, fanno riscoprire all’architetto le ragioni primarie, di matrice in qualche modo sacra, dell’architettura stessa».

L’architettura del sacro, nel percorso creativo di Botta, parte dal bisogno di spiritualità insito nell’uomo. Ciascuno dei 22 edifici, al di là delle confessioni religiose alle quali sono destinati (ebraismo, cristianesimo e islamismo), si pone come paradigma di un modo di interpretare tale bisogno, per dare forma ai valori collettivi del nostro vivere, modellando luce e spazio così da trarne un significato simbolico riconosciuto e condiviso. Tutto ciò recuperando la tradizione costruttiva del passato, in particolare, l’uso del laterizio e della pietra, quest’ultima spesso proveniente dalle località dove l’architetto pone in essere i suoi interventi, volendo con ciò perseguire anche l’obiettivo di contestualizzare le proprie architetture nel rispetto del genius loci.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo illustrato, accompagnato da una introduzione di saggi critici (Salvatore Veca, Gianfranco Ravasi, Corrado Bologna, Pierluigi Panza, Giorgio Ciucci) e da
una selezionata raccolta antologica a complemento di ogni capitolo.

Orari: Martedì - Domenica 10.00-12.00 / 14.00-17.00, lunedì chiuso. Intero 12 franchi, ridotto AVS/AI e gruppi (minimo 10 persone) 10 franchi. Studenti dai 16 anni e gruppi AVS/AI (minimo 10 persone) 6 franchi. Ingresso gratuito per le scuole e per gli studenti fino ai 16 anni.

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