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LUGANOMusica elettronica e automi al Teatro Foce

17.11.20 - 20:00
Lunedì 23 novembre va in scena l'esecuzione dell'EP "Stoicheia" di Stone Leaf
LUGANOMUSICA
Oggimusica e LuganoMusica presentano Stoicheia: un concerto dal vivo di musica elettronica e automi al Teatro Foce di Lugano.
Oggimusica e LuganoMusica presentano Stoicheia: un concerto dal vivo di musica elettronica e automi al Teatro Foce di Lugano.
Musica elettronica e automi al Teatro Foce
Lunedì 23 novembre va in scena l'esecuzione dell'EP "Stoicheia" di Stone Leaf

LUGANO - Lunedì 23 novembre il Teatro Foce di Lugano ospita un'anteprima assoluta: l'esecuzione dal vivo dei brani dell'Ep "Stoicheia" di Stone Leaf.

Lo spettacolo - un'immersione in un tessuto sonoro extra ordinario creato dalla sinergia tra automi ed elettronica - coprodotto da OGGIMUSICA e LuganoMusica, sarà̀ proposto in due turni separati (da 30 posti) - uno alle 19.30 e un altro alle 21 -, per estendere il più possibile la partecipazione del pubblico in un momento così difficile per il mondo delle arti performative.

"Stoicheia" - "Stoicheia" è un viaggio sonico alla ricerca dell’elemento primitivo per eccellenza e non riducibile, in cui la composizione è il risultato sonoro di una scrupolosa analisi del movimento atomico della materia ed è caratterizzata da suoni elettronici e concreti generati live da sintetizzatori e automi appositamente ideati e unici al mondo per le loro caratteristiche. Anche i ritmi utilizzati sono estratti dalle strutture molecolari di alcuni materiali. Partendo dalla tradizione ellenica, e in particolare dal trattato di Euclide “Elementi”, “Stoicheia” è diviso infatti nei quattro elementi primordiali: Ydor (acqua), Aither (aria), Gaia (terra), Pyr (fuoco), che danno il nome ai brani dell’ep, insieme a un quinto elemento, Ekpyrosis (Ecpirosi), che rappresenta invece la conflagrazione universale, poiché́ ogni cosa deriva dal fuoco e nel fuoco ritorna alla fine del proprio ciclo evolutivo per poi rigenerarsi nuovamente.

"Automata Machine" - L’intensa collaborazione con il Maestro Karlheinz Stockhausen ha dato inizio a un’indagine sul rapporto suono/gesto/materia/corpo/ macchina. Da qui Stone Leaf ha cominciato a elaborare una propria e originale ricerca sul gesto come origine del suono, fino a ideare e costruire dei veri e propri automi, protagonisti di un gesto meccanico, non umano, condizionato dalle caratteristiche della materia. Gli automi sono delle macchine, dei robot, che riproducono i gesti fondamentali del corpo umano per mettere in vibrazione e/o percuotere strumenti a percussione, di vari materiali. Questi automi sono unici poiché sono in grado di riprodurre ritmi e dinamiche musicali, rendendo l’esecuzione vera e autentica: un dialogo estremo tra umanità e meccanizzazione. Il progetto “Automata Machine” vede due fasi: una prima fase di ricerca scientifica, in cui si è indagata la parte tecnologica, informatica e sonora, resa possibile dalla collaborazione con la Biennale di Venezia, che ha commissionato un’opera scritta per queste macchine, poi eseguita in occasione della 41° edizione del festival della Biennale; e una seconda nuova fase, che dà vita al progetto Stone Leaf e a “Stoicheia”, in cui la ricerca sulla forma musicale unisce il background dell’artista, ovvero la musica sperimentale e la scrittura per gli automi, con la musica IDM.          

Stone Leaf - Luca Congedo (aka Stone Leaf) ha studiato percussioni alla Musikhochschule della Svizzera italiana a Lugano, diplomandosi sotto la guida dei professori Mircea Ardeleanu e Bernhard Wulff. Durante il periodo di formazione si è perfezionato con interpreti quali Isao Nakamura, Andreas Boettger, Fritz Hauser, Stuart Gerber, Taijiro Miyazaki, Mike Quinn e Matthias Kaul. Il percorso di studio lo porterà̀ a intraprendere una lunga fase di sperimentazione sulle percussioni, indagando il rapporto timbro-ritmo del materiale sonoro: le percussioni sono trattate e suonate come una materia armonica. Dal 2002 nascono le sue prime collaborazioni internazionali con musicisti e compositori tra cui Karlheinz Stockhausen, Steve Reich, Alvin Curran, Toshio Hosokawa, Sylvano Bussotti, Michel Jarrel, Martha Argerich e Arturo Tamayo. Il 2004 rappresenta una svolta nella sua carriera e segna l’inizio della sua collaborazione con Karlheinz Stockhausen per la riscrittura della canzone KOMET. Da questa ricerca emerge la necessità di sviluppare e inventare nuove tecniche e teorie di esecuzione, fuse con una ricerca elettronica intesa come rivelazione timbrica. Così, innovativi multi-set portano a strumenti non convenzionali e a sofisticati dispositivi elettronici, da lui stesso concepiti. Ha conseguito il Diploma di Musica Elettronica e Sound Design presso la Musikhochschule della Svizzera Italiana a Lugano e il Museo MAXXI di Roma, sotto la guida del Prof. Fabrizio Rosso. La sua ricerca musicale e artistica, lo porterà̀ all’invenzione dei PERSCULTRONÌC, strumenti musicali espressione della fusione di musica acustica ed elettronica, percussioni e scultura. Partendo dai risultati di questi prototipi sperimentali, l’artista inizia la creazione di opere appositamente progettate per l’automazione. Nel 2013 debutta con Homoioméreia, opera commissionata dalla Biennale di Venezia per la 57a edizione, in cui sono state utilizzate 43 Perscultronics. Nel 2017 fonda il progetto Stone Leaf, che mira a integrare il linguaggio elettronico sperimentale contemporaneo con l'underground/IDM. Dal 2018 collabora con il compositore e programmatore Alberto Barberis, sperimentando performance musicali controllate da innovativi sequencer particellari. 

La prevendita è attiva su Biglietteria.ch. A causa delle limitazioni di spazio si raccomanda la prenotazione.

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