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CHIASSOCon Paolo Fresu è subito "Tempo di Chet"

19.01.20 - 12:00
Un grande della tromba ne omaggia un altro sabato 25 gennaio al Cinema Teatro
TOMMASO LE PERA
È "Tempo di Chet" sabato 25 gennaio 2020 al Cinema Teatro di Chiasso.
È "Tempo di Chet" sabato 25 gennaio 2020 al Cinema Teatro di Chiasso.
Con Paolo Fresu è subito "Tempo di Chet"
Un grande della tromba ne omaggia un altro sabato 25 gennaio al Cinema Teatro

CHIASSO - "Tempo di Chet. La versione di Chet Baker" è l'omaggio che Paolo Fresu fa a uno dei giganti della tromba.

Quello che va in scena sabato 25 gennaio alle 20.30 al Cinema Teatro di Chiasso è una produzione del Teatro Stabile di Bolzano, nata dalla fusione e dalla sovrapposizione tra scrittura drammaturgica di Leo Muscato e Laura Perini e partitura musicale curata e interpretata dal vivo da Fresu. 

Lo spettacolo fa rivivere uno dei miti musicali più controversi e discussi del Novecento in un flusso organico di parole, immagini e musica che rievocano lo stile lirico e intimista di questo jazzista tanto maledetto quanto leggendario. Paolo Fresu alla tromba e al flicorno, Dino Rubino al piano, Marco Bardoscia al contrabbasso saranno le voci evocative di un cast d’eccellenza composto da Alessandro Averone, Simone Luglio, Rufin Doh, Debora Mancini, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Graziano Piazza e Laura Pozone. La regia di Muscato modula l’incessante oscillare tra passato e presente che fa affiorare fatti ed episodi disseminati lungo l’arco dell’esistenza di Chet Baker, da quando bambino suo padre gli regalò la prima tromba, fino al momento prima di volare giù dalla finestra di un albergo di Amsterdam. Le scene sono di Andrea Belli, i costumi di Silvia Aymonino e il disegno luci di Alessandro Verazzi.

«Ogni apparizione apre il sipario su una fase della vita dell’artista, che ha passato molti periodi lavorando e vivendo in vari luoghi d’Italia, facendo emergere anche il sapore di epoche diverse, di differenti contesti socioculturali e visioni del mondo. Si delinea la figura del grande trombettista, che fra sogni, incertezze, eccessi ha segnato una delle pagine più importanti della storia della musica» commenta il regista. «Se la sua vita e la sua morte sono ancora oggi avvolte dal mistero, la sua musica è straordinariamente limpida, logica e trasparente, forse una delle più razionali e architettonicamente perfette della storia del jazz» riflette Fresu. «Ci si chiede dunque come mai la complessità dell’uomo e il suo apparente disordine abbiano potuto esprimersi in musica attraverso un rigore formale così logico e preciso».

La colonna sonora dell’opera teatrale composta da Paolo Fresu e interpretata assieme a Dino Rubino (pianoforte) e Marco Bardoscia (contrabbasso) è anche un disco, di cui Fresu ha curato la produzione artistica ed esecutiva per la Tǔk Music.

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