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SERRAVALLE"Cantar di Pietre", sabato si parte

30.08.18 - 17:30
Il primo concerto della rassegna è in programma al Castello di Serravalle alle 17.30, protagonista l'ensemble UtFaSol
"Cantar di Pietre", sabato si parte
Il primo concerto della rassegna è in programma al Castello di Serravalle alle 17.30, protagonista l'ensemble UtFaSol

SERRAVALLE - Prende il via sabato 1° settembre "Cantar di Pietre", la rassegna concertistica e culturale che dal 1987 ha lo scopo di incrementare l’attenzione e l’interesse per la musica del Medio Evo e del Rinascimento. 

Il primo concerto è in programma alle 17.30 al Castello di Serravalle a Semione. "Se la pazzia non fusse" vedrà protagonista l'ensemble UtFaSol, con il repertorio "a la pifaresca" in terra veneziana.

A partire dalla fine del secolo XIII nelle maggiori città d’Europa vengono progressivamente istituiti dei veri e propri ensemble di fiati civici che avevano il compito di eseguire squilli segnaletici dalle torri di guardia e di accompagnare i governanti in occasione di solennità civili e religiose. Quando a questi gruppi di trombe si unisce la bombarda il repertorio musicale diviene più sofisticato e i fiati civici iniziano a suonare anche in occasioni private all’interno dei palazzi degli aristocratici. Questi ensemble si distinguevano per l’abilità nel realizzare le basse danze, improvvisando un discantus e un bassus sul tenordato, ma il loro repertorio era costituito anche dai brani polifonici vocali più “alla moda” dell’epoca, pertanto da chansons francesi, frottole, barzellette e canti carnascialeschi che venivano adattati all’estensione degli strumenti a fiato. Le principali testimonianze della pratica di adattare polifonie vocali per poterle eseguire con i complessi di fiati si hanno proprio a Venezia, dove il trombonista Giovanni Alvise adatta dei mottetti e li invia poi alla corte di Mantova e nella lettera allegata si legge «…onde dapoi zunsi a Venetia mi misi al forte, et ho trovato la vera via… et ho sperimentade tute, zoè tromboni 4, corneti 2, et poi tromboni 4 e pifari 4, et poi quel moderno moteto a flauti 8, et più vi mando per sonar con tromboni 5 in una bota…».

 

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