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TRANSFERTPassioni sul filo psicoanalistico, il nuovo film di Enrico Bernard al Rialto di Muralto

06.06.06 - 11:19
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Passioni sul filo psicoanalistico, il nuovo film di Enrico Bernard al Rialto di Muralto

LOCARNO - Arriva venerdì al cinema Rialto di Muralto  il film svizzero "Transfert" di Enrico Bernard, regista svizzero noto alle nostre latitudini soprattutto per aver presentato al festival di Locarno nel 1998 il film "Un mostro di nome Lila" con Eva Henger, pellicola che aveva suscitato parecchio scalpore ed è tutt'oggi considerato uno dei più significativi esempi di sintesi tra cinema, teatro ed erotismo in chiave surreale.

Autore teatrale, regista, sceneggiatore, saggista, traduttore, Enrico Bernard ci presenta ora "Transfert", un film tratto da una sua commedia, girato in inglese (con sottotitoli in italiano) in formato DV-Cam, e che vede quali protagonisti Joseph Murray e Giorgia Massetti.

Ambientato in luoghi naturali apparentemente bucolici, ma con un retrogusto di inquietudine, Transfert narra del rapporto di attrazione che si instaura tra lo psicoterapeuta e una persona in analisi. La trama ruota infatti attorno alla vicenda di una ragazza che soffre di disturbi nevrotici e visioni "diaboliche" e che è quindi in cura presso uno psicoterapeuta.
La ragazza sulla base del "transfert" (l'innamoramento per il terapeuta) trasforma il suo medico prima in oggetto del desiderio e poi in diavolo tentatore.

Il finale scioglie il dubbio se il terapeuta ha in qualche modo contribuito alla nevrosi approfittando della situazione e precipitando la sua assistita in un viaggio verso il centro dell'inferno.

La parola al regista

Enrico Bernard : "Il film è tratto da una mia piece teatrale che sta uscendo, dopo numerose riprese europee, in America. Il taglio del film è teatrale e molte scene sono girate (von Trier) in un surreale teatrino dell'anima.

Enrico Bernard : "Ho voluto ambientare il film tra i monti della Svizzera proprio per accentuare il contrasto tra quei luoghi idilliaci e l’aspetto rassicurante della ragazza e la presenza del male, del diavolo. A differenza dei film precedenti in questo non ci sono scene di nudo, e il corpo di donna che mostro serve a evidenziare in tutta la sua drammaticità il contrasto eros-tanatos. La sessualità vissuta come una colpa porta al distacco dagli istinti naturali e alla follia".

 


 

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