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CANTONEIl sonno nel grande cinema in una rassegna del CISA di Locarno

14.01.20 - 17:00
Da "Nosferatu" fino a Woody Allen passando pure per Humphrey Bogart, un discorso sul dormire su pellicola da non perdere
CISA
Il sonno nel grande cinema in una rassegna del CISA di Locarno
Da "Nosferatu" fino a Woody Allen passando pure per Humphrey Bogart, un discorso sul dormire su pellicola da non perdere

LOCARNO - 8 serate per 8 film classici, una mostra e una conferenza su di un singolo tema: il sonno. È questa la proposta per l'inizio 2020 del Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive (CISA).

«Il sonno è un soggetto di grande interesse per la scienza, che ancora oggi non riesce a dare risposte a tante domande su questo affascinante e misterioso processo che occupa un terzo della nostra vita. Anche molti registi e autori cinematografici hanno scelto il sonno e i sogni quale tema per realizzare molti film; un connubio che ha prodotto pellicole a volte inquietanti ma anche capolavori assoluti», comunica il CISA che - da questo tema - ha realizzato una rassegna in collaborazione con la Fondazione Europea del Sonno, la Fondazione Filmagogia e il progetto Diversamente 2020 della SUPSI.

Si inizierà mercoledì 22 gennaio, alle 20.30, con la proiezione di "Nosferatu", film germanico del 1922 di Friedrich Wilhelm Murnau. Il vivido incubo nato dalla penna di Bram Stoker in questo lungometraggio prende corpo nei labirintici meandri dell’espressionismo tedesco, restituendo la forza traumatica dell’atto onirico in tutta la sua potenza. L’opera sarà musicata dal vivo per l’occasione dall’ensemble Niton con Zeno Gabaglio, che accompagnerà le immagini proiettate sullo schermo della sala 1 del PalaCinema. 

Il 5 febbraio sarà la volta de "Il grande sonno", di Howard Hawk, opera che dà il titolo alla rassegna. Il magnifico thriller statunitense del 1946 con Humphrey Bogart e Laurent Bacall rappresenta una metafora della morte: panacea del confuso e labirintico vivere. Il caos delle vicende umane cerca una pacificazione nell’atto del riposo, o dell’eterno riposo. 

"Il posto delle fragole" di Ingmar Bergman del 1957 sarà proposto il 19 febbraio. Il film svedese si dipana a partire dall’affermazione pronunciata dall’illustre professore Isak Borg “Sono morto pur essendo vivo”. 

Il 4 marzo sarà caratterizzato da un duplice appuntamento. Alle 17.30, Loretta Guerrini Verga, docente di Analisi del film e responsabile del progetto Filmagogia presso il Dipartimento delle Arti visive performative mediali dell’Università di Bologna terrà una conferenza intitolata “Il sogno nel cinema, tra rêverie e incubo”. L’evento, con ingresso libero, avrà luogo nell’aula magna del CISA, al quarto piano del PalaCinema. Alle 20.30 seguirà la proiezione del film di Woody Allen "Il dormiglione" (1973): una parabola sul sonno come assenza di tempo. Con l’escamotage dell’ibernazione del protagonista, Allen conduce lo spettatore in un viaggio attraverso lo straniamento temporale. 

Il 18 marzo, si  continua con la proiezione di "Alcuni giorni della vita di I.I. Oblomov", di Nikita Mikhalkov (1980). Si tratta di un lento viaggio sulle note di Rachmaninov attraverso l’ozio, l’atarassia e il sonno come condizioni a cui aspirare. 

L’8 aprile, sarà la volta di "Wide Awake", di Alan Berliner (2006). Il film documentario statunitense è altamente sperimentale e scandaglia le ossessioni dell’insonnia: assenza di sonno, considerata come malessere e isteria, canalizzata in impulso creativo e forza vitale.

"L’uomo senza sonno" (2004) di Brad Anderson sarà l’opera proiettata il 22 aprile . Il film si struttura attorno all’effetto della privazione del sonno, con un uomo condannato a rivivere incubi dostoevskiani. 

L’ultimo film proposto dalla rassegna è "Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti" (2010), di Apichatpong Weerasethakul. L’arte rappresentativa di Weerasethakul restituisce un quadro fitto di visioni disturbanti e concilianti al tempo stesso. 

Per un mese, a partire dal 22 gennaio, il foyer del PalaCinema di Locarno ospiterà inoltre una mostra fotografica di Denise Liardet dal titolo Sogno visum. Il progetto fotografico, commissionato dalla European Sleep Foundation alla neo diplomata CISA, si basa su un'esperienza personale. Rappresenta quel che si prova durante la fase di dormiveglia, dove la coscienza inizia a staccarsi dal corpo. La tecnica utilizzata è quella della lunga esposizione. 

Il costo per ogni serata è di 10 franchi. È possibile acquistare anche l’abbonamento per l’intera rassegna al costo di 50 franchi.

Per maggiori informazioni: www.cisaonline.ch

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