LUGANOLa Forza è potente in questi “Ultimi Jedi”

LUGANO - La (nuova) Forza scorre potente nell’ottavo capitolo della saga di Star Wars. Da ieri nelle sale ticinesi, “Gli ultimi Jedi” segna un importante passo nel franchise affidato a J.J. Abrams, prendendo quanto di buono c’era nel “Risveglio della Forza” e rimescolando il tutto con qualche nuova idea ed una rinnovata filosofia Jedi.

Al di là della struttura della pellicola, che per ritmi e toni riprende - seppure in chiave moderna - il fil rouge che ha caratterizzato l’intera saga, e della spettacolarità delle schermaglie tra spade laser, e gli scontri tra stormi di X-wing e caccia TIE, sono la crescita e gli incroci tra i protagonisti a strappare l'attenzione dei riflettori.

Al netto degli spoiler, troviamo una Rey sempre più in bilico tra il mistero delle sue origini e la consapevolezza di un ruolo superiore; un Luke Skywalker in versione Kenobi dilaniato dall’aver fallito nell’addestramento del nipote Ben Solo e quindi spaventato dall’idea di poter commettere il medesimo errore con la promettente apprendista Jedi; un Kylo Ren che sveste definitivamente gli abiti del “pupazzo” visto nella precedente pellicola, finalmente pronto a calcare le tracce del “nonno” alla testa del Primo Ordine; una Resistenza che all’ultimo respiro risorge illuminata da una nuova speranza, un paio di carismatiche nuove seconde linee ed un “ritorno” tanto inaspettato quanto atteso.

La chiave di volta dell’Episodio VIII è però rappresentata dal rovescio del paradigma di perfezione che per quasi mezzo secolo ha incorniciato la teologia dei Jedi e il suo antagonismo con la dottrina del Lato Oscuro della Forza. Una rottura netta con il passato, dalla quale non è più possibile tornare indietro, e che per la prima volta - nel 2019, con l'ultimo episodio della nuova trilogia - porterà la saga ad esplorare angoli del tutto nuovi della galassia.