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STABIO/LOCARNO - E fanno ormai ventitre anni: un lunghissimo elenco di brani cantati, suonati, eseguiti, interpretati. Molte esperienze innovative in campo didattico. Tutte progettate, costruite e realizzate da un nutrito gruppo di docenti di educazione musicale che sanno animare e motivare i propri allievi.
Non c’è motivazione migliore in campo musicale che quella di farsi ascoltare in pubblico. Per preparare l’esibizione è necessario scegliere, adattare, elaborare i canti e i brani strumentali alle caratteristiche del gruppo di allievi coinvolti. Le prove (spesso e volentieri) trovano spazio addirittura dopo il normale orario scolastico. Ecco, in due parole, le "Giornate musicali deééa scuola media"
Vengono organizzate in primavera dagli esperti di educazione musicale con la collaborazione dei responsabili dell’Ufficio dell’insegnamento medio, e alcuni direttori delle scuole medie.
Lo scopo delle Giornate è quello di offrire agli allievi delle scuole medie un momento particolarmente edificante delle attività musicali progettate e realizzate nelle diverse sedi. È un'occasione di incontro, di scambio di idee e non certo una competizione fra i diversi gruppi.
Le manifestazioni (due incontri) sono riservate agli allievi delle scuole medie pubbliche e private e avranno luogo a Stabio (Aula magna della scuola media) venerdì 5 maggio 2006 e a Locarno via Chiesa (Aula magna della scuola media) venerdì 12 maggio 2006.
Sul palco si alterneranno i gruppi vocali e/o strumentali con, al loro interno, allievi scelti per l’occasione o classi intere.
Le produzioni delle varie sedi di scuola media prendono lo spunto dai progetti opzionali a carattere musicale che hanno coinvolto allievi e docenti in esperienze tanto diversificate quanto stimolanti. Alcune di queste esperienze, forse le più significative, saranno presentate nel corso dei due incontri musicali.
L’importanza delle Giornate Musicali risiede nel fatto che le stesse sono lo sbocco naturale all’impostazione dell’attività didattica musicale nella scuola media: “fare musica”, non soltanto “impararla”.
